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Ho letto che hai iniziato a pensare di fare dei matrimoni una professione dopo aver organizzato il tuo. Come descriveresti il tuo lavoro e che cosa significa davvero essere una wedding planner?Quando descrivo il mio lavoro dico sempre che è come un puzzle fatto da tre pezzi: il pezzo creativo, il pezzo organizzativo e quello del coordinamento. Posso occuparmi di uno di questi pezzi oppure di tutti e tre, a seconda delle esigenze degli sposi che decidono di affidarsi a me. Ultimamente va per la maggiore la combinazione creatività + coordinamento.
Vi descrivo brevemente queste tre strane entità.Lo sviluppo creativo:
mi piace pensare di essere un’interprete dei desideri delle mie coppie; solitamente arrivano da me o con troppe idee e ben confuse, o con le idee chiare ma senza la capacità o il tempo di realizzarle nella pratica. In entrambi i casi prendo queste idee, le interpreto, frullo e filtro, rielaboro, rifinisco e realizzo, tenendo sempre bene in mente i gusti e i desideri delle mie coppie, perché il risultato finale deve rispecchiare loro, mica me!
C’è poi il lato organizzativo, in cui sollevo i miei sposini dalle preoccupazioni relative a cercarsi i fornitori più adatti, chiedere preventivi, preparare tabelle di marcia, ricordarsi di tutte le scadenze, ordinare i confetti etc etc. Qualcosa finiscono per fare anche loro, sia ben chiaro, ma li accompagno passo passo e sono sempre presente in caso di necessità, emergenze e sorprese dell’ultimo minuto.
E credetemi, non succedono sempre ma quasi.
Infine il coordinamento della giornata: consiste nel permettere, il giorno del matrimonio, che gli sposi facciano solo i festeggiati, senza che debbano preoccuparsi di controllare che tutto sia in ordine o che si rispettino i tempi prefissati per questo o quel momento, o ancora che la torta sia arrivata o che qualche ospite non sia disperso nella campagna intorno alla location.
Ci penso io, tu preoccupati di abbracciare il tuo neo-sposo e di ballare a piedi nudi sul prato con le tue amiche!
Perchè gli sposi decidono di affidarsi a te e alla tua esperienza? Che cosa cercano e che cosa si aspettano?Di solito chi arriva a me cerca qualcosa di diverso dal wedding planner chiamiamolo “tradizionale” (brutta brutta parola!!) che guarda fondamentalmente al budget e ti propone delle soluzioni facili e diciamolo, abbastanza standardizzate. Chi mi cerca di solito ha visto i matrimoni che ho curato in passato e ha capito lo sforzo di differenziare ognuno di questi eventi, cucendolo addosso alla coppia come un abito su misura. Vuole qualcuno che non abbia paura di proporre qualcosa di diverso, ma che lo faccia sempre con gusto. Qualcuno che ti capisca. Spero di essere la persona giusta per farlo!
Qual è l'aspetto che più ami curare di un matrimonio e qual è, invece, il momento che ami di più di una cerimonia?Dei tre pezzi del puzzle descritti qui sopra, è il lavoro sul primo quello che senza dubbio mi dà maggiori soddisfazioni. Mi diverto proprio a sognare combinazioni di colori, a realizzare inspiration board, a cercare i giusti materiali e se posso anche a realizzare personalmente qualche dettaglio e decorazione. I matrimoni mi piace proprio farli, con ago e filo, carta e colla, forbici e nastri.
Tutta la giornata del matrimonio è poi per me un’altalena di emozioni, ma di solito sono due i momenti in cui mi trovo il cuore in gola che batte a un ritmo impazzito: l’arrivo in chiesa della sposa (adoro sbirciare la reazione dello sposo quando la vede per la prima volta se sono in un punto in cui riesco a vedere entrambi) e quando gli sposi arrivano insieme in location, dopo la cerimonia e vedono per la prima volta il lavoro che abbiamo realizzato, le decorazioni, i fiori, i dettagli che fino a poco tempo prima erano solo un’idea astratta. Di solito reagiscono con grandi sorrisi (è capitata anche qualche lacrima) e ringraziamenti, abbracci e ancora sorrisi. Ecco da quel momento in poi mi rilasso un pochino. Ma solo un pochino, perché c’è ancora tanto lavoro da fare dietro le quinte e non ci si può mai distrarre!
A chi o a che cosa ti ispiri?I miei miti sono le wedding designer americane, che fanno un matrimonio più cool dell’altro. Non quelle delle produzioni holliwoodiane con i lampadari di orchidee, ma quelle che trovano sempre l’idea nuova, il modo di inserire una sorpresa, l’elemento inaspettato, che trattano il matrimonio come la festa più cool del mondo. Qualche nome? Bash please, Jesi Haack, Joy Thigpen, Amorology, ma ce ne sono tantissimi altri. Per realizzare i miei progetti, invece, parto sempre dalla coppia, dai suoi gusti, da come ha arredato la sua casa e da come si veste nella vita di tutti i giorni, cerco di rubare dettagli che parlino da sé e di tradurli nel design dell’evento.Tra tutto ciò che usi nei tuoi allestimenti, a cosa non rinunceresti mai e perché?Ci sono diverse cose… i fiori e la grafica fanno una buona percentuale del risultato finale. Il mio materiale preferito poi per realizzare decorazioni e dettagli è la carta, non saprei mai farne a meno!All images via Trendinozze. Do not use without permission.