tutti lì

la bella gente di lucca era tutta in piazza ieri sera.

e c’era davvero di tutto un po’.

quel tirchio malefico del sindaco non ci aveva neanche acceso i lampioni di piazza grande, ma tanto ci si vedeva lo stesso.

c’erano i cattolici progressisti (categoria che io personalmente considero un ossimoro, ma si vede esistono, visto che ne ho sposato uno al quale dò il tormento tutti i santi giorni, ame), c’era napo orso capo, il testone gigante che si metteva sempre davanti a me al cinema e di cui ignoravo sia il nome di battesimo che l’appartenenza politica, c’era il preside del mio liceo, c’erano alcuni vecchi professori e alcuni professori vecchi.

c’erano quelli della sinistra sinistra e quelli della sinistra si vabbeh ma non esageriamo, c’erano i cani sciolti, (wof) c’erano quelli che facevano i girotondi insieme a quelli che fanno l’orto equo e solidale.

c’erano quelli che “io sono un liberale ma insomma, questa destra ha veramente rotto”, c’erano quelli che “conosci il segretario territoriale del pd?” (e io: “ma neanche per sbaglio!” e lui: ah, bene, è lui!” indicando un ragazzino delle giovani marmotte sorridente a un centrimetro dal mio naso).

c’erano quelli che avevo visto con le loro mogli quando tutto questo è cominciato: alla manifestazione delle donne contro il cainano, perchè lo sappiamo tutti, le donne sono state l’inizio della fine.

c’erano i vecchi compagni e i bimbi piccoli, i bonghisti (quella razza lì accidenti non si estingue mai, i bonghisti sono peggio della gramigna) e arianna che cercava una birra e era tutto chiuso.

c’era la gente, normale, vera, felice, per la strada, in una piazza, che voleva stare con altra gente a festeggiare.

eravamo tutti lì.