Sbagliato. Sopravviviamo. Il più delle volte senza nemmeno rendercene conto.
Davanti ai computer, agli aperitivi, ai sorrisi falsi e indifferenti dei colleghi e dei conoscenti.
Usami che ti uso e intanto ci usuriamo, creditori di noi stessi ci consumiamo in continui recuperi crediti che ci fanno appassire.
Ci fermiamo e ci rendiamo conto che qualcosa non va. Tiriamo avanti. Dobbiamo farlo, perché abbiamo studiato tutta una vita per attuare il nostro piano, il nostro percorso e ora ci siamo dentro e giù fino alla fine, fino a toccare il fondo del gorgo che ci ingoia.
Siamo logorati dall'esistenza che ci siamo imposti a causa degli altri e delle loro aspettative.
Un giorno però si incontra qualcuno che ha un viso rilassato, sornione, che ha qualcosa di cambiato ma non ci rendiamo conto cosa. Una persona che siamo abituati ad avere sotto gli occhi tutta la settimana e che ora non ci somiglia più- perché l’appiattimento dell’anima ci fa somigliare tutti come in The Wall- e anzi sembra rinnovato. Ci ascolta, ci osserva.
Poi non lo vediamo più. O meglio sparisce per comparire in una veste migliore e differente.
È un uomo del Piano B.
Avere un piano B non significa trovarsi una via di fuga a qualcosa che non si riesce a superare, ma affrontare i propri errori di valutazione nel piano A e soprattutto decidere, coraggiosamente, di voler dare una svolta decisiva alla propria esistenza. La qualità del nostro tempo e della nostra dimensione non hanno prezzo, ma troppe volte lo dimentichiamo per la dea Scrivania.
Gianfranco Franchi esce oggi in libreria con il suo L’Arte del Piano B. Un libro strategico (Piano B edizioni), un testo virale, da mindfucking, anzi da brainwashing, che si insinua lentamente, un suono lontano non identificabile eppure così familiare, quel canto di quando eravamo ragazzi, avevamo sogni e l’energia non mancava. Un suono che diventa sempre più forte come le campane di Notre Dame e ci scuote completamente dal torpore e ci lascia una scelta: vivere o sopravvivere. Seguire o essere seguiti.
Il libro è divertente, un giocoso autodafé che racconta, questo fa racconta come in una chiacchierata amichevole, gli uomini e il pensiero del Piano B. Senza tirare in ballo nomi straordinari o altisonanti, la rivoluzione avviene nell’oggi, nel quotidiano, nella normalità, non servono Steve Jobs o chi per esso, non bisogna essere affamati e folli, il Piano B di Franchi vi dice che dovete volerlo, non esserlo, differenza sottile!? Non crediamo proprio.
Un cannone puntato contro gli Dei, L’Arte del Piano B è un libro di ribellione, pacifica ma capace, pacifica ma neanche tanto quando è necessario. Gli uomini del piano b non sono sognatori, freddi, sensati, colpiscono una volta, lacerano e vanno avanti.
Samurai. Questa forse la figura che più gli si avvicina. Un’ Arte della Guerra per le persone che non ce la fanno più, che vogliono sconfiggere il giogo del grigiore moderno senza essere prese in giro.
L’autore è un letterato che mette l’anima da anni in quello che fa e in ogni pagina di questo libro si sente la forza esplosiva del coinvolgimento.
Niente prese in giro, niente false promesse, soltanto un incitamento … attuate il vostro Piano B!
Buona scelta
IBD