Si chiude il primo paragrafo di questa bellissima avventura, anzi, diciamo che è finita l'introduzione, quella che racconta di un'attesa, di una nascita, dei mesi passati a casa io e lui. Cigolino e io.Lunedì rientro al lavoro, è l'inizio di un nuovo capitolo.
Ieri sono andata in avanscoperta, due chiacchiere con il mio capo (pare che ritroverò il mio lavoro e perfino la scrivania) e i colleghi che non finivano più di abbracciarmi e che bello, ti aspettiamo a braccia aperte. Mi sono quasi commossa.
Questi mesi a casa sono stati bellissimi, pesanti, divertenti, stancanti, entusiasmanti, ripetitivi ... Sono stati tutto. Ho imparato a conoscere più a fondo le mie debolezze, che la pazienza non è infinita, ma che impari a coltivarla; ho intravisto punti di forza insospettabili e scoperto che non sono poi così preparata alla felicità, a volte mi spaventa e tira fuori una dose di aggressività che prima non avevo.
Già, prima. Quando ero convinta che tutto fosse già scritto e le variabili possibili poche e, forse, anche prevedibili.
Poi arriva un bambino e tutto ciò che avevi immaginato svanisce e si aprono solo pagine bianche, luminose, tutte da scrivere.
Non conosci la trama, non hai il blocco dello scrittore.
Panico e sicurezza.
Tutto e il contrario di tutto.
Non so se c'è un tempo giusto per tornare a lavorare.
Facendolo adesso a me sembra più facile per lui, così piccoli si adattano prima.
Io ci metterò un tempo infinito, probabilmente.
O forse sarà un attimo e tutto riprenderà il suo ritmo.
La vecchia agenda e nuovi impegni.
Tutto e il contrario...





