> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="329" width="230" alt="Tutto il nero dell’erotismo >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-38962" />Erotico nero è un progetto nato da un gruppo di giovani autori sul tema dell’eros più estremo o dark, che ha una particolarità: Susanna Raule, Valentino Sergi, Adriano Barone, Simone Buonfantino, Dario Viotti, Valentino Biagetti hanno infatti scelto di finanziare il progetto attraverso una piattaforma social, Eppelà. Ognuno può iscriversi e contribuire alla copertura delle spese vive per la realizzazione del volume.
Erotico nero è:
PROSERPINA E IL PRINCIPE NERO di Susanna Raule e Simone Buonfantino apre le danze con un’impostazione classica, fiabesca, attingendo alla tradizione più cupa della narrativa fantastica per raccontarci il corteggiamento della figlia del sovrano del Perfettissimo Regno da parte dell’erede al trono delle Terre Oscure. Una seduzione irresistibile fatta di silenzi e piaceri carnali, ma dal costo altissimo…
PAOLO E FRANCESCA di Valentino Sergi e Dario Viotti racconta il tormentato desiderio di normalità di un ragazzo focomelico disposto a scendere a patti con il Marchese, emissario del demonio, per apparire finalmente desiderabile, nonostante l’amore della sua donna, una ballerina di lap-dance.
TIPOLOGIE DI UN AMORE FANTASMA: LYDIA SCHNEEMANN di Adriano Barone e Valentino Biagetti chiude il trittico con un ribaltamento della visione tradizionale della pornografia, in un enfatico monologo femminile durante una cruda e visionaria sessione di tortura.
Come vi siete conosciuti? Intanto Erotico Nero… Perchè nero? Esiste anche un erotico “bianco”? O meglio… Esiste un erotico declinabile o è una questione di punti di vista? > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="237" width="550" alt="Tutto il nero dell’erotismo >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-38966" /> Conoscete i lavori di Enrico Teodorani? Lui, fino a poco tempo fa, era il re del genere horror-erotico-sadomaso. Come vedete attualmente le potenzialità editoriali del genere erotico? Dove intendete collocarvi rispetto al resto della produzione erotica italiana? Credo personalmente che oggi, nonostante tutto, la parola erotico e scrivere storie erotiche sollevi ancora qualche prurito moralista o comunque sempre un moto di diffidenza. Cosa ne pensi? Riguardo al disegno: La scelta dei disegnatori e dell’uso del bianco e nero fino a che punto è stata meditata per le tre storie? > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="352" width="233" alt="Tutto il nero dell’erotismo >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-38972 alignleft" />Susanna, com’è lo scrivere erotico in un gruppo di lavoro maschile? Cosa pensi della produzione erotica in generale? Come ci si trova a promuovere un progetto tramite Eppela? Dove si compra e come sarà distribuita Erotico Nero? Abbiamo parlato di: Riferimenti:
Ho un ricordo nella testa, come un lungo flash delle noiose mattinate al liceo, in cui un professore senza volto spiega qualcosa.
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BARONE: A Lucca Comics 2009. Valentino stava comprando “Tipologie di un amore fantasma” e mi fu detto che avrebbe pubblicato un fumetto con Edizioni Voilier anche lui (“Cleo”).
Il mio commento (irriferibile) denotava al contempo ammirazione per il risultato e una più che lieve irritazione per la giovane età di Valentino.
BARONE: La domanda va posta all’eroico Valentino Sergi, mente e anima del progetto. In ogni caso è un mio interesse da sempre, anche se le storie erotiche a cui sto lavorando in questo periodo potrebbero diventare più che altro cortometraggi o racconti e non solo fumetti. Quindi questo potrebbe rimanere un’esperienza isolata.
RAULE: Guarda, inizio subito con una confessione: io, di erotismo, non ci capisco un granché. Infatti devo ancora capire perché l’hanno chiesto proprio a me, di scrivere questa storia. Diciamo che ci ho provato.
Immagino che con “nero” si intenda quell’erotismo che ha dei risvolti, come dire, particolari. In cui il piacere si mescola alla sofferenza, sia essa fisica o psichica o, più banalmente, alla tragedia. Per esclusione, credo che “bianco” sia tutto il resto. Però non so. Vedo giù che la mia definizione fa acqua da tutte le parti. Quindi, per evitare i soliti discorsi senza uscita sulla “morale comune”, diciamo che è “nero” ogni erotismo che causa soggettivamente sofferenza a chi lo pratica. Così può andare?
Che poi, tutto è una questione di punti di vista, no? Lo diceva anche Schiller.
BARONE: Per quanto mi riguarda, considerato quello che ho scritto in prosa, l’erotismo è il naturale proseguimento di una delle tematiche che esploro di più, cioè il corpo e la sessualità come fattori primari della costruzione del sé.
SERGI: I disegnatori, come potrà apprezzare il lettore, sono di estrazione e stili molto diversi, anche se accomunati da un’impronta realistica e non dubitiamo che gli appassionati del fumetto erotico potranno ritrovare nel loro tratto la lezione dei grandi maestri.
A livello di sceneggiatura, non posso che limitarmi al mio personale bagaglio, nonostante condivida una certa passione per il nero con Adriano e Susanna. Premesso questo, il limite del visibile è un tema che mi affascina da sempre. Psychopathia Sexualis di Miguel Angel Martìn ha segnato il percorso del medium (almeno in Italia) quanto Salò di Pasolini fece per il cinema. Trillo e Bernet con Custer nell’85 avevano formulato una critica lucida e dirompente ai disvalori del Grande Fratello, sulla scia dei grandi romanzi di fantascienza, senza lesinare sulla sensualità dell’orrore. Impossibile dimenticare poi il supplizio psicologico rappresentato in Ayako di Osamu Tezuka, un romanzo storico torbido come pochi. Più sconvolgente persino del dolorosissimo La ragazza della porta accanto, terribile romanzo di Jack Ketchum, eppure così vicini per tematica.
E come dimenticare i magnifici deliri di Erich Von Gotha, il Sade del fumetto britannico, o l’intensità dei notturni del nostro Sebastiano Vilella? O ancora, maestri indiscussi della fusione perversa di eros e thanatos come Jorg Buttgereit, Takashi Miike e quel grande poeta del fumetto popolare che è Tiziano Sclavi?
E che dire delle profondi tensione erotiche e mortifere tra Paolo e Francesca di Dante e Giulietta e Romeo di Shakespeare, dai quali il mio racconto s’ispira esplicitamente?
M’influenzano tutti, in incastri meravigliosi.
BARONE: Assolutamente! Anzi, gli abbiamo dedicato anche un pezzo su Erotico Nero. Per quanto mi riguarda, però, non ci sono influenze dirette del suo lavoro sul mio.
BARONE: Personalmente Valentino mi ha posto di fronte a una sfida, scrivere una storia che rendesse al meglio il significato di “Erotico Nero”… ho riflettuto a lungo se avessi dentro di me una storia da raccontare sull’argomento. E quando mi sono interrogato sul concetto di “Erotico Nero”, mi sono reso conto che nel cinema e nella narrativa contemporanea il sesso è considerato materiale narrativo interessante SOLO se è morboso.
Io stesso ho abbondantemente esplorato questo aspetto della sessualità in “Carni (e)strane(e)” e nel “Ghigno di Arlecchino”. Ma personalmente mi sono annoiato. Ora tendo a concordare invece con il regista Bruce LaBruce (www.brucelabruce.com), che intervistato da Pier Maria Bocchi nel suo “Mondo Queer – Cinema e militanza gay” ha dichiarato: “Dovrebbe esserci più sesso solare nei film, e non sesso che mette orrore, sesso patologico. [...] Vorrei vedere il porno diventare più creativo.“
Per questo, ciò che ho fatto è stato creare una storia che mi permettesse di ribaltare l’attuale punto di vista nell’erotismo, che con poche e rare eccezioni mi pare essere esclusivamente etero e maschile, creando una sorta di parodia dell’immaginario sadomaso che ormai è talmente sdoganato da essere stantio.
Pertanto, c’è una storia in cui fondamentalmente una donna (una regista di film porno) “violenta” un uomo, e in cui la visione di parti anatomiche generalmente associate all’eccitazione sessuale vengono rappresentate in modo tale da risultare totalmente anti-erotiche.
Ma la conclusione della protagonista è che una semplice inversione di punti di vista e/o ruoli è una soluzione molto ingenua. E c’è una tavola, una sola, in cui si ipotizza questo “nuovo erotismo” che mi sembra più che mai necessario, anche “politicamente”, diciamo. Anche se appunto, non so ancora in che forma esplorerò questo concetto.
SERGI: Con Erotico Nero, sin dal concepimento, ci siamo posti il problema di come SUPERARE i limiti. I nostri perlomeno. E a riguardare alcune tavole avvertiamo sensazioni contrastanti… un misto di orgoglio per la riuscita dell’impresa, ma anche quel soffio gelido che rimane dopo aver scrutato quel secondo di troppo nell’abisso.
L’abisso davanti alla corda sottile legata ai paletti della nostra morale (della nostra “autocensura”).
Erotico Nero va oltre. Siete avvisati.
SERGI: Il panorama del genere erotico, nel nostro paese, pur nella marginalità a cui è stato relegato dopo l’avvento della pornografia digitale di massa, è stato costellato nel corso degli anni da una serie di iniziative più o meno fortunate. Negli ultimi mesi, nonostante si sia assistito a una progressiva sparizione dalle edicole di riviste storiche dedicate all’erotismo a fumetti, diversi editori hanno annunciato l’uscita di titoli di genere (da collane hentai al recupero di maestri nostrani) per il mercato delle librerie specializzate. Ciò comporta, inevitabilmente, uno slittamento di potenzialità di vendita legato alla qualità del prodotto, per tirature inferiori.
In questo senso, per rispondere alla domanda, credo ci sia stata una contrazione dell’offerta, perlomeno nel nostro settore, legato al termine di alcune esperienze importanti, a cui sta seguendo una fase di studio per intercettare il nuovo possibile target del prodotto. Anche Erotico Nero, in questo senso, costituisce un esperimento editoriale preceduto da un piano di marketing ben preciso e da un’analisi del mercato.
SERGI: Erotico Nero non è una rivista da edicola, ma un’antologia rivolta a un pubblico selezionato. Allo stesso modo, considerata una generale difficoltà delle librerie e delle fumetterie ad acquistare prodotti di editori minori, in una prima fase l’albo verrà commercializzato tramite vendita diretta grazie all’appoggio dell’editore Absoluteblack, permettendoci così di collocare l’opera in una fascia di prezzo altamente competitiva rispetto alla media della produzione editoriale di genere (4.90€ contro 15/20€ per un art-book o un volume cartonato d’autore), questo offrendo una qualità – considerati anche solo i nomi coinvolti – capace di soddisfare le esigenze del lettore di riferimento.
L’intenzione è quindi di inserirsi nella nicchia con una strategia diversa in termini di costo, confezione e contenuti.
RAULE: Bella domanda. Non ne ho idea. Sicuramente l’erotico rappresenta una nicchia di mercato non molto sfruttata, ma se sia così perché poi c’è effettivamente poco da sfruttare credo che lo scopriremo solo dopo l’uscita del volume.
RAULE: Mi piacerebbe risponderti che no, ma figurati, sono tutte idiozie. Ma sarebbe illudersi di vivere in un mondo migliore di quello che è. Immagino che tu abbia ragione. L’erotismo è ancora un tabù, in alcuni strati sociali. E, nello stesso tempo, i recenti fatti di cronaca dimostrano che la mercificazione del sesso lo è a stento. Un inquietante paradosso.
SERGI: Definita una linea comune per il progetto con gli sceneggiatori, abbiamo vagliato diversi nomi, ricercando la matita che più si adattava al tipo di storia. Si è trattata della fase più lunga e complessa, anche per la spinosità dei temi affrontati. Alla fine i tre disegnatori selezionati si sono dimostrati incredibilmente abili ad interpretare i nostri testi, materializzando incubi e sensualità. E, devo ammetterlo, per scovarli oltre al fiuto non è mancata una buona dose di fortuna.
Per quanto riguarda l’uso del bianco e nero, la nostra analisi ha confermato quella che era l’intenzione di partenza per il tipo di fumetto che intendevamo proporre. E poi, il contrasto netto, senza toni di grigi, da un punto di vista stilistico era davvero l’unica soluzione espressiva possibile.
RAULE: Molto tranquillo. E, in effetti, non vedo perché non dovrebbe esserlo. Non avrei lavorato in nessun altro modo e lo stesso vale per i miei colleghi, ne sono sicura.
RAULE: Non ho un’opinione specifica. Giudico le opere in base al loro valore intrinseco e in base alla presa che hanno su di me. Questo punto di vista vale anche per l’erotismo. Se qualcosa mi annoia, non conta qual è il genere cui appartiene.”
SERGI: Eppela è un’idea con grandi potenzialità, ma ancora in fase “beta”, tanto che in fase di presentazione del progetto stava attuando delle strategie per aprirsi al mercato estero, dopo aver constatato una certa diffidenza da parte del pubblico italiano. Lo staff si è dimostrato sempre molto disponibile e comunicativo e, a prescindere dall’esito, è di sicuro una realtà da tenere d’occhio.
BARONE: A Lucca Comics 2011 allo stand Absolute Black e a tutte le fiere a cui l’editore parteciperà, e poi potrà essere acquistata on line, sia in versione cartacea che in e-book. La versione e-book sarà disponibile anche in inglese.
Erotico Nero
AA.VV.
Absoluteblack, 2011
80 pagine, brossurato, bianco e nero – 4.90€
[Edizione e-Book: 0,99€]
Erotico nero: www.eroticonero.com
Absoluteblack: www.absoluteblack.net
Erotico nero su Eppela: www.eppela.com/ita/projects/57/eroticonero
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