Ieri sera la cocente sconfitta dell’Hellas Verona è stata mitigata, anzi, del tutto cancellata, dalla visione di uno splendido film: “Tutto può cambiare” del regista irlandese John Carney già segnalatosi nel 2006 con l’altrettanto efficace “Once”. Anche quello era un film fortemente intriso di musica, seppur forse più struggente, ma alla seconda vera prova d’appello, direi che il giovane Carney, già musicista a sua volta e realizzatore di videoclip, ha dato il meglio di sè, aggiungendo elementi diversi che hanno conferito spessore e omogeneità in diverse atmosfere del film. Sarà che a me coinvolgono molto quelle storie in cui la musica diventa a sua volta protagonista del film stesso e non semplice contorno funzionale atto a evidenziarne i momenti salienti. Fatto sta che qui tutti gli ingredienti sono egregiamente miscelati, virando quindi su un mainstream che però non significa che il film sia destinato a diventare un blockbuster. Presentato con successo un anno fa al Festival di Toronto, è sbarcato dapprima in Usa e quindi in Europa, suscitando ovunque cori di ammirazione. Molto efficace il cast di attori presenti, a partire da una convincente, anche negli insoliti panni di cantante, Keira Knightley (ex bambina prodigio del cinema Made in England), fino all’ancora più credibile Mark Ruffalo, che qui ricopre i panni di geniale produttore di recente caduto in disgrazia. Due storie che si intrecciano, e che si rinnovano incontrandosi, dimostrando che davvero “tutto può cambiare”, anche quando la vita ti sembra aver girato definitivamente le spalle. Un ruolo secondario, ma comunque importante, se lo ricava anche la pop star Adam Levine, tuttora impegnato con il nuovo disco della sua band, i Maroon 5. Paradossalmente però mi sono piaciute di più le canzoni interpretate alla maniera della Knightley, in versione acustica, scarne e naturali, così come è sembrato azzeccato il personaggio da lei messo in scena, quello di Greta, che ha visto dissolversi il suo amore a causa del successo improvviso e “che tutto cambia” del suo fidanzato ( nella fiction appunto, Levine). Un bel film, che parla di riscatto, della voglia di non arrendersi, di inseguire i propri sogni e di non disperdere il vero e puro talento… con un finale davvero bellissimo! Non dico altro, se non che dovete correre al cinema!
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“Tutto può cambiare”: quando la musica davvero può aiutarti a dare un senso alla tua vita!
Creato il 27 ottobre 2014 da Giannig77Possono interessarti anche questi articoli :
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