Un cortometraggio che nasce da un progetto rivolto ai detenuti nelle carceri italiane e che ha l’obiettivo di far emergere problematiche sociali spesso ignorate. E’ “Mala Vita” il breve film che per la regia di Angelo Licata è online in anteprima già da oggi sulla piattaforma Ray e andrà in onda in seconda serata su Rai3 il 26 marzo. Protagonista è Luca Argentero, nei panni di una simpatica canaglia, un uomo abituato a entrare e uscire dal carcere, che se la dovrà vedere con il “cattivo” Francesco Montanari, il Libanese di “Romanzo Criminale – La serie”, che dà vita a un delinquente duro e violento.
(tvzap.kataweb.it)
L’esperienza di Luca Argentero per il breve film “Mala Vita”. “Interpretare Antonio è stato molto divertente – ha detto Argentero durante la presentazione -. Nell’arco di un semplice cortometraggio che dura 25 minuti mi è stata data la possibilità di creare un personaggio sfaccettato, parlando tra l’altro quattro dialetti diversi, e di frequentare un luogo sia fisico che artistico dove non ero mai stato”. Il corto è stato girato nell’ex carcere “Le Nuove” di Torino che ora è un museo: “Io non ero mai entrato in un carcere fino a ora e questo corto mi ha fatto capire che farò di tutto per non finirci. Non è un ambiente bello e non deve essere così immagino, non è un bed & breakfast – sottolinea l’attore protagonista – Ma ho anche capito che difficilmente potrei fregare le persone”.
E’ tratto dal racconto “Pure in galera ha da passa’ ‘a nuttata”. Questo breve film è tratto dal racconto “Pure in galera ha da passa’ ‘a nuttata” di Giuseppe Rampello, vincitore del “Premio Goliarda Sapienza”. La manifestazione è riservata a racconti di detenuti che vengono pubblicati ogni anno da Rai Eri. “‘Mala Vita’ – ha sottolineato Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction – è il vero primo progetto multi piattaforma della Rai e capofila di una serie di altri progetti”. “Questo è un corto per un lungo progetto – le ha fatto eco Pino Corrias – vorremmo riuscire a produrre un corto ogni anno per i prossimi anni. Questo è insomma solo il primo capitolo. Il prossimo sarà tutto al femminile, il racconto da cui partiamo è di una detenuta, la regista sarà Anna Negri e la sceneggiatrice Monica Rametta. Lo sguardo si poserà quindi sul carcere femminile, sguardo quasi inedito”.
Le considerazioni del regista Angelo Licata. “Il racconto in realtà era abbastanza surreale, molto leggero e divertente e abbiamo cercato di mantenere questa parte del racconto – dice Angelo Licata -. Però abbiamo comunque dovuto ispirarci liberamente per creare una storia cinematografica attorno a esso ma il fulcro è comunque rimasto quello. Il tema è forte perché parliamo di vita carceraria – sottolinea poi il regista - una vita molto dura, una volta che ti tolgono la libertà hai perso qualunque cosa. Così quando sei lì dentro ti attacchi a delle cose alle quali altrimenti non faresti caso. Il protagonista – aggiunge Licata – si affeziona al suo letto e alla finestra che è uno scorcio di libertà… Ma le cose non sono quelle che sembrano e ci sono anche degli effetti sorpresa all’interno di ‘Mala Vita’”. (ADNKRONOS)