Arriva oggi per la prima volta sulla scena italiana, presentato da Stefano Collicelli Cagol per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Julien Creuzet, giovane talento transalpino (1986) che dopo una parentesi in Martinica e a Caen, ha deciso di tornare nella sua terra natìa: Lione.
Le opere in mostra, a Torino fino al 5 agosto, costituiscono il lavoro di ricerca iniziato nel 2011 e che adesso confluiscono in Standard & Poor’s, on the Way, the Price of Glass, sintesi della svalutazione della merce come sintomo del tracollo finanziario. Non a caso, a conversare in questa mostra, sono materiali che provengono da realtà opposte: il legno brasiliano, fondamenta dell’abitato,che per metonimia richiama Venezia, e in particolare quell’antica città di Murano in cui il vetro malleabile, si presenta in forme e monili preziosi: quello stesso vetro che, originariamente usato come moneta negli scambi commerciali, costituisce la metafora della moneta attuale, colpita da un incessante processo di svalutazione e massificazione. Nel clima di globale instabilità finanziaria, la moneta resa volatile per via della sua virtualità, conserva solo un valore nominale, al pari di alcuni souvenir industriali in vetro di Murano che, avendo perduto il loro peso lavorativo intrinseco, conservano solo il ricordo dello status che li ha generati.
Questa esposizione, nel cuore di una delle fucine più attive nella promozione dei nuovi talenti, si innesta in parallelo alla collettiva Sotto la strada, la spiaggia, fino al 5 agosto in collaborazione con VICTORIA – the Art of being Contemporary di Mosca. Ideale completamento del percorso di residenza di tre giovani curatori – Benoit Antille (Sierre, Svizzera, 1975), Michele Fiedler (Santurce, Porto Rico 1981), Andrey Parshikov (Mosca, Russia, 1985) – selezionati tra una rosa di candidati provenienti dalle migliori scuole di curatela mondiali e prestigiose istituzioni europee, presentano alcuni nuovi nomi dell’arte contemporanea: Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), Francesco Arena (Torre Santa Susanna-Brindisi, 1978), Ludovica Carbotta (Torino, 1982), Angelo Castucci (Torino, 1982), Danilo Correale (Napoli, 1982), Luca De Leva (Milano, 1986), Tomaso De Luca (Verona, 1988), Giulio Delvè (Napoli, 1984), Tony Fiorentino (Barletta-Bari, 1985), Helena Hladilova (Kromeriz-Repubblica Ceca, 1983), Renato Leotta (Torino, 1982), Beatrice Marchi (Gallarate, 1986), Liliana Moro (Milano, 1961), Maria Pecchioli (Firenze, 1977), Alessandro Quaranta (Torino, 1975), Andrea Romano (Milano, 1984), Mirko Smerdel (Prato, 1978), Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976), Valentina Vetturi (Reggio Calabria, 1979). Ai membri della giuria internazionale Beatrix Ruf, direttore del Kunsthaus di Zurigo, Iwona Blazwick, direttore di Whitechapel Gallery, Londra e Francesco Bonami, direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, insieme a Stefano Collicelli Cagol va il plauso per una scommessa che crediamo sia proficuamente vincente.