Troppo tempo su Twitter? Attenzione al proprio rapporto di coppia: gli utenti più attivi sul social network sono più soggetti a conflitti sentimentali, tradimenti e perfino rotture e divorzi.
(phandroid.com)
Lo dice uno studio condotto da un dottorato della scuola di giornalismo dell’Università del Missouri (pubblicata online sulla rivista Cyber Psychology, Behavior, e Social Networking e citata dalla rivista “Time”) che precedentemente aveva già indagato il rapporto fra uso assiduo di Facebook e l’insorgere di gelosia coniugale. La sua conclusione è che i “social” “possono avere effetti dannosi sulle relazioni”.
Intervistando un campione di 581 utenti di Twitter fra 18 e 67 anni, il ricercatore Russel Clayton, uno studente di dottorato presso l’ateneo americano, ha trovato una correlazione positiva fra l’uso del microblog e i problemi di coppia. Ne è risultato che chi è più attivo nel “cinguettare” è anche più incline ad avere conflitti col partner, dai tradimenti emotivi o anche fisici, fino ad arrivare alle rotture e in qualche caso al divorzio. Precedentemente lo studioso aveva scovato una correlazione fra presenza assidua su Facebook e gelosia.
Lo studio non fa che confermare una tesi che anche altre ricerche hanno da tempo evidenziato. A febbraio un rapporto su base americana del Pew Research Center aveva sottolineato che se la tecnologia “unisce” la coppia a distanza grazie a messaggi e videochiamate, l’altro lato della medaglia è che la dipendenza dallo smartphone e dai social network a volte fa litigare col partner ed è vista come distrazione dalla vita in due. Senza contare che il ‘sexting’, ovvero l’invio di messaggi espliciti, non è solo un fenomeno da single o da adolescenti: secondo una recente indagine McAfee, il 63% degli italiani (dai 18 ai 54 anni) riceve sul cellulare contenuti intimi.
“Sulla base dei risultati – ha spiegato lo studente – chi è più attivo nel ‘cinguettare’ è anche più incline ad avere conflitti con la persona amata, dal tradimento emotivo o fisico, fino alla rottura e in qualche caso al divorzio”.
(ansa.it)





