Ma dopo i flop di Facebook e Zynga, attenzione all’euforia da IPO che potrebbe suscitare la quotazione di Twitter in Borsa
Anche Twitter farà presto il suo sbarco in Borsa con una IPO (Initial Public Offering) che potrebbe arrivare tra la fine di quest’anno e l’inizio dell’anno prossimo. E’ quanto ha rivelato nei giorni scorsi il settimanale Forbes, che ha riportato anche la valutazione che Greencast Capital ha effettuato per il social network: 11 miliardi di dollari.
Tanti ne dovrebbe valere il giorno in cui esordirà Twitter in Borsa a Wall Street, anche se si tratta della valutazione del medesimo Istituto che ha incoraggiato le quotazioni, poi rivelatisi folli, di Facebook e Zynga, che dal giorno delle rispettive IPO hanno perso, la prima la metà e la seconda i tre quarti del prezzo iniziale.
Per la quotazione di Twitter in Borsa, Greencast Capital ha effettuato la valutazione sulla
base dei prezzi in vigore per il microblogging sul circuito secondario, dove tra gli azionisti di recente sono spuntati il principe saudita Al-Walid bin Talal e la Kingdom Holding Company, che vi hanno investito 300 milioni di dollari.
I ricavi dovrebbero essersi attestati nel 2012 a 260 milioni di dollari, in crescita dell’83% sul 2011, quando l’advertising ha chiuso con entrate per 139,5 milioni, rappresentando il 90% del fatturato complessivo. Entro il 2014, quest’ultimo potrebbe attestarsi a 540 milioni, anche se c’è qualcuno che ritiene possa essere toccato il miliardo.
Con 500 milioni di utenti registrati, di cui 200 milioni attivi al mese, Twitter è il secondo social network più diffuso sul pianeta dopo Facebook. Tuttavia, ne condivide anche qualche potenziale rischio, come l’elevato numero di profili falsi o fake (secondo DigitalEvaluations fino al 50% dei followers dei personaggi più in vista sul pianeta), che potrebbe in futuro disincentivare ulteriori investimenti pubblicitari, rallentando il ritmo di crescita del social network e mettendo in pericolo la strategia di monetizzazione dell’ampia platea di utenti.
Ora, considerando che il fatturato atteso entro l’anno arrivi a 540 milioni, quotare Twitter in Borsa a oltre 20 volte tanto sembra un pò esagerato, per quanto le potenzialità di crescita siano alte. Pertanto, gli investitori, specie i più piccoli, dovrebbero evitare di buttarsi sul titolo, qualora quotato, con la stessa euforia con cui fecero con Facebook, per evitare di rimanerne scottati nel giorno stesso dell’IPO. Prudenza è la parola d’ordine.