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Twitter: la rovina del giornalismo

Creato il 13 novembre 2013 da Danemblog @danemblog
Secondo un editoriale dell'Australian, Twitter - universo, o «twitterverse», popolato da tweeter «controversi e narcisisti» - starebbe definendo la «strada verso la rovina» del giornalismo.
I valori dei media tradizionali, come verità, accuratezza, correttezza, equilibrio e obiettività, si stanno perdendo proprio al momento sbagliato, perché i mezzi di informazione devono affrontare le sfide del calo delle entrate, del pubblico distratto e della perdita di professionisti esperti.
Secondo il quotidiano diretto da Chris Mitchell, il rischio è che il futuro del reportage giornalistico venga messo in pericolo.
Non è proprio così, diciamo, o almeno a me non pare. Il problema è molto più ampio - e critico - della questione-Twitter: è vero che il social network di Dorsey potrebbe anticipare qualche battuta d'agenzia, rubare il tempo alla corsa alla notizia, ma poi - per ragioni anche legate alla struttura stessa del social network, i 140 caratteri, per capirci - oltre non può andare. La riflessione è molto più ampia e riguarda semmai, il futuro del giornalismo, in cui Twitter è un valore aggiunto e non sicuro un problema.
Ha risposto, su questo Bronwen Clune sul Guardian, chiudendo il suo pezzo con  «The Australian's editorial might be mildly diverting if it wasn't so dangerous to the future of news reporting».
Ma per inquadrare meglio la questione - molto più legata alla qualità che alla quantità delle cose - una delle letture sta in quello che ha scritto Luca Sofri su Che Futuro (dove non si parla direttamente di Twitter, o almeno non solo, ma si fa un quadro giusto e ampio sulla faccenda): "Il mondo salvato dai giornalisti".
(La tematica è molto grossa, io ne parlo da profano, da osservatore, da interessato: dilettante incuriosito. Ed è anche per questo che spesso preferisco mettere link: a proposito, tra la gente da seguire, ovviamente su Twitter e ammesso che non lo facciate già - ma ne dubito -, per chi è interessato all'argomento, oltre a Luca Sofri, c'è Filippo Sensi, Gianni Riotta e Massimo Mantellini).


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