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Ubiquilina 2: la mancata attività della proteina causa SLA, l’Alzheimer e il Parkinson

Creato il 23 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Ubiquilina 2: la mancata attività della proteina causa SLA,  l'Alzheimer e il ParkinsonSla, Sclerosi Amiotrofica Laterale un malattia misteriosa che quotidianamente “miete” ammalati qui e là per il pianeta forse inizia a diventare meno “cupa”.La Sla colpisce circa 350.000 persone in tutto il mondo, tra cui bambini e adulti, e circa la meta’ delle persone muoiono entro tre anni dalla sua insorgenza.Sulla rivista scientifica Nature  viene scritto che all’origine di qualsiasi forma di questa malattia,amiliare, sporadica o associata alla demenza ,c’è il mancato funzionamento del sistema cellulare di «riciclaggio» delle proteine nel midollo spinale e nel cervello, un meccanismo che, nelle cellule sane, permette di «rimpiazzare» le proteine danneggiate.

A fare la scoperta e la successiva dichiarazione sono stati gli studiosi della Feinberg School of Medicine della Northwestern University (Chicago, Stati Uniti) sembra infatti che sia  la mancata attività della proteina ubiquilina 2 a non garantire il funzionamento del sistema di riciclaggio. La principale conseguenza è l’accumulo delle proteine danneggiate e della ubiquilina 2 in vere e proprie «matasse» che causano la degenerazione dei neuroni.

In base al parere espresso dal dottor Teepu Siddique, supervisore dello studio, “questi risultati aprono un nuovo scenario nella ricerca di trattamento efficace per la Sla. Ora sarà possibile testare nuovi farmaci che, regolando questo sistema o ottimizzandolo, facciano funzionare il tutto nel modo corretto”. E non si escludono risvolti positivi anche nella cura di altre patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson, in cui la rimozione delle proteine danneggiate è essenziale per il corretto funzionamento dei neuroni. ”Conosciamo da tempo che il sistema di riciclaggio dei rifiuti cellulari e’ coinvolto nella malattia, ma questa e’ la prima volta che vi e’ stata una prova diretta”, ha detto Belinda Cupido, responsabile dello sviluppo di ricerca presso l’UK’s Motor Neurone Disease Association. L’autore dello studio, Teepu Siddique, ha dichiarato: “Questa ricerca apre un campo completamente nuovo per trovare una cura efficace per la SLA. Ora possiamo testare farmaci che regolano questo percorso di proteine e provare a ottimizzarlo”. Secondo i ricercatori la scoperta potrebbe avere un ruolo importante anche in altre malattie neurodegenerative, tra cui la demenza e il morbo di Parkinson.

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