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Ucciso Kennedy, trionfano il liberismo, la diseguaglianza, i poteri oscuri

Creato il 04 settembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Ucciso il presidente John F. Kennedy,
il successore Nixon ha potuto sganciare
Il valore del dollaro da quello dell’oro.
Per ogni dollaro esisteva una quantità
d’oro a garantire la copertura della spesa,
da quel terribile momento non più.
Gli Stati Uniti stampano dollari a debito
e la motivazione principale fu l’aumento
enorme della spesa bellica in Vietnam.
Da ricordare che Kennedy aveva denun-
ciato le pressioni dei poteri oscuri, della
finanza, della massoneria deviata e quanto di peggio offrisse il panorama americano e mondiale. Il presidente assassinato a Dallas fu profetico.
La spesa bellica continuerà ad aumentare grazie alla folle guerra che si sta preparando in Siria, per puntare contro l’Iran.
Uno degli effetti è l’aumento della massa di denaro in circolazione, che produce inflazione, una tassa occulta a danno soprattutto di chi ha meno soldi. Un altro effetto è lo sgretolamento dello stato sociale e di diritto, troppo costoso per permettersi guerre incessanti. Il sogno americano di una guerra infinita fallisce i propri obiettivi: non c’è consenso delle masse, la cultura dei gendarmi del pianeta risulta distruttiva dai tempi della guerra in Vietnam. La ribellione di studenti e lavoratori, delle masse, fu schiacciata con la violenza. Il liberismo che fu imposto progressivamente divide il mondo, i Paesi, le società, ogni città in chi ha e chi non ha. I cittadini non hanno ora strumenti per opporsi. Partiti umiliati in ogni modo, istituzioni sottomesse, poteri incontrollabili, libertà solo di consumare, per chi può, competizione aperta di tutti contro tutti. Ecco la prospettiva donata al mondo dagli Stati Uniti e dal liberismo.


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