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Ucraina. Segnali di distensione da Mosca: Putin ritira le truppe dal confine ucraino

Creato il 19 maggio 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

russia_blindatidi Giacomo Dolzani

Sta cominciando a dare i primi segni di ammorbidimento il muso duro presentato da Putin di fronte alla rivoluzione europeista ucraina, con la quale è stato rovesciato l’ex presidente Viktor Yanukovich, suo fido alleato.
Le prove di forza date nei primi mesi succeduti alla crisi, con l’invasione e la successiva annessione della Crimea alla Federazione Russa, il massiccio schieramento di uomini e mezzi sul confine orientale ucraino e le esercitazioni su larga scala, volte ad intimorire Kiev e chiunque volesse schierarsi in sua difesa, in particolare Unione Europea e Nato, hanno infatti ottenuto l’effetto contrario, con l’isolamento politico della Russia, le sanzioni economiche imposte dall’Occidente a Mosca ed il dispiegamento di forze dell’Alleanza Atlantica a presidio dei paesi confinanti come la Polonia e le repubbliche baltiche; dal 5 maggio, fino al 23, in Estonia si sta infatti svolgendo la più imponente esercitazione militare di forze Nato mai organizzata dalla caduta dell’Unione Sovietica, con un dispiegamento di oltre 6000 uomini, decine di unità aeree ed apparecchi sperimentali ad alta tecnologia.
Lo stesso giorno della sua partenza per la Cina, dove siglerà con il governo di Pechino un importante accordo trentennale sulle forniture di gas (utile anche per rimpiazzare il colpo subito dalle esportazioni verso l’Europa), Putin ha ordinato l’interruzione delle esercitazioni militari nelle regioni di Rostov, Belgorod e Brjansk, confinanti con l’Ucraina, ed il ritiro delle truppe che si trovano in quelle aree e che erano di fatto usate come minaccia nei confronti di Kiev.
Nonostante questi segnali di (forzata) distensione le violenze tra i filorussi e coloro che vogliono un’Ucraina unita continuano, soprattutto nelle province orientali di Lugansk e Donetsk, dove l’attività dei separatisti è più intensa e dove oggi, nei pressi di un’antenna televisiva contesa, sui monti circostanti la città di Sloviansk, in uno scontro a fuoco è stato ucciso un soldato ucraino.
La paura di tutti è che con l’avvicinarsi delle elezioni del prossimo 25 maggio, che Mosca ed i miliziani filorussi hanno già dichiarato di non riconoscere come valide, possano intensificarsi le violenze e che a milioni di cittadini ucraini venga di fatto impedito di esercitare il loro diritto di voto per scegliere il futuro del paese.

da Notizie Geopolitiche



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