Ue: “Da Italia sforzi aggiuntivi”. Padoan: “Ma no a manovre”

Ieri la Commissione Europea ha accettato la richiesta di rinvio del pareggio di bilancio inviata dall’ Italia, ma nel contempo ha intimato all’ Italia di prendere “misure aggiuntive” già nel 2014 per ridurre l’elevato debito pubblico e raggiungere così la conformità ai requisiti del Patto di stabilità e crescita. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, nel presentare il rapporto ha detto: “Le nostre priorità sono crescita e la creazione di posti di lavoro”. Specificando poi di non vanificare gli sforzi sul consolidamento fiscale perché “occorrerà un ulteriore sforzo per far uscire definitivamente l’Europa dalla crisi”. Espressamente all’ Italia si è riferito il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, per il quale Roma deve “Aumentare l’intensità delle riforme per sostenere la crescita e l’occupazione”; ha riconosciuto l’ impegno delle nuove riforme in programma ma ha anche ricordato “E’ importante sottolineare che rinviare il raggiungimento degli obiettivi di medio termine non pone l’Italia in una buona posizione nei confronti delle regole che ha sottoscritto”.

Secondo la Commissione quindi le norme contenute nel Jobs Act non sarebbero sufficienti, ed anzi, considera “leggermente ottimistico” lo scenario macroeconomico su cui si fonda il nostro programma di riforme. Il ministro dell’ Economia, Pier Carlo Padoan, ha smentito la necessità di manovre economiche correttive tramite un tweet, in cui scrive: “Commissione Ue apprezza riforme italiane. Debito alto, lo sapevamo: acceleriamo riforme e privatizzazioni per ridurlo in modo sostenibile”; e con una nota del ministero in cui si spiega che i dubbi della Commissione riguardano solo misure annunciate: “Bruxelles promuove le riforme italiane e inoltre le stime sul debito non tengono conto di alcune voci relative alle minori spese pianificate ma non ancora specificate nel dettaglio e a maggiori introiti, come quelli attesi dalle privatizzazioni”.