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Uenuku – Due chiacchiere con… Inès Castrogiovanni

Creato il 26 settembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

di Stefania Mattana

La famiglia Castrogiovanni saluta la primavera in Argentina, mentre il loro Martin è impegnato nell’avventura neozelandese.  Attraversare l’oceano è questione di pochi secondi, grazie alle nuove tecnologie, e così abbiamo avuto modo di comunicare con mamma Stella Maris, papà Humberto e la sorella Inès. Quest’ultima si è rivelata davvero una ragazza affabile, cordiale e disponibile, facendo da interprete per i genitori e portavoce della famiglia, e sfoderando un eccellente italiano. Abbiamo provato a far loro qualche domanda un po’ “diversa”, pensando a quello che mia madre avrebbe chiesto a mamma Stella.

Uenuku – Due chiacchiere con… Inès Castrogiovanni
La prima cosa che si pensa quando si visualizza la Nuova Zelanda è la lontananza: agli antipodi dall’Italia, ma pur tanto distante dall’Argentina, anche sotto il profilo dei fusi orari. Le difficoltà nella comunicazione sono ovvie, ma per fortuna anche stavolta Internet rimpicciolisce il mondo:
“Con Martin ci sentiamo ogni tanto via sms, internet (e.mail, Facebook,ecc.) e ogni tanto qualche telefonata.” racconta Inès.

Cuore di mamma o spirito italico, il mandare pacchi alimentari e pieni di oggetti utili al figlio è un’abitudine che non muore mai. E la famiglia Castrogiovanni non è l’eccezione alla regola.
“Spesso i miei gli portano dei dolci argentini a base di dolce latte, yerba mate, ecc. Da quando si è scoperto che Martin è celiaco, e che quindi le cose che può mangiare sono limitate, la mamma fa fare ogni tanto qualche catenina porta fortuna, ma Martin le perde spesso!”

Uno di noi, Martin, un ragazzo normale che perde le cose (provate a chiederlo alle mie chiavi di casa!). E come uno di noi, avrà ricevuto sicuramente consigli e avvertenze riguardo la valigia perfetta da imbastire per la Nuova Zelanda.
“Non gli abbiamo consigliato niente in particolare – dice Inès – Lui ormai è un esperto nel preparare le valigie, dato che è sempre in giro. Di sicuro comunque non manca qualche porta fortuna, e delle fotografie.”

Continuo a pensare a Castro in Nuova Zelanda: il pilone destro più forte del mondo nella terra dei rugbisti più forti del mondo. Poterlo vedere giocare in Super 15 è ormai cosa da superfantarugby, ma il dubbio che lui abbia accarezzato questa opzione viene subito spento da Inès: “Martin non ha mai pensato di andare a giocare nei club di Super 15, o almeno non ci ha mai detto niente! Aveva pensato d’andare a giocare in Francia, ma alla fine ha deciso di rimare in Inghilterra.”

L’ultima domanda è di rito, quella che mai sarebbe potuta mancare in questa chiacchierata con Inès: Martin da bambino, come tutti i bambini, avrà avuto i suoi sogni, i suoi “progetti” e le sue fasi. Cosa avrebbe fatto da grande, se non fosse diventato il numero 3 più forte del mondo? La prima risposta di Inès mi ha fatto sorridere. “Martin da piccolo voleva fare l’attore, poi quando ha iniziato a giocare a basket voleva diventare un giocatore della NBA. I miei non hanno voluto che diventasse niente in particolare, volevano solo che fosse felice e che facesse solo quello che gli piaceva davvero.”
Chissà che il nostro Castro non abbia un futuro nascosto da attore: d’altronde il phisique du role non gli manca affatto.


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