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Uganda: l'islam avanza, gay fuorilegge

Creato il 26 febbraio 2014 da Dragor

 

Gay ougaindais

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   NON HO ABITATO per molto tempo a Kampala, soltanto un paio di settimane nel 2011, ma mi è bastato per capire che cosa succede quando gli islamici superano la soglia di tolleranza. Per la verità in Uganda non sono molti, soltanto il 12 per cento della popolazione in maggioranza cristiana, ma  controllano le leve del commercio, così hanno un peso superiore al loro numero. Se avete visto i centri commerciali di Kampala, saprete quello che voglio dire. Mostri lunghi 500 metri, roba da far sembrare Bloomingdale's  la bancarella di un vu' cumprà.   A quel tempo avevo pubblicato un post intitolato Islam a Kampala, ginocchia unite e bambine stuprate, in cui osservavo come gli islamici avessero convinto il governo a proibire alle donne di andare in moto a cavalcioni della sella. Osservavo anche come la municipalità ”supplicasse” la comunità islamica   di  aspettare almeno  che le bambine avessero finito il ciclo della scuola primaria prima di sposarle, come dire prima di stuprarle.  Come dire che in Uganda lo stupro delle bambine è legale. Adesso gli islamici hanno ottenuto un altro successo: l'omosessualità è stata messa fuorilegge. Probabilmente non hanno trovato molti ostacoli, dato che anche i cristiani sono omofobi. Una cosa assurda,   dato che con la loro condanna dei rapporti sessuali fuori dal matrimonio le 2 religioni fanno di tutto per costringere gli uomini e le donne ad arrangiarsi fra membri dello stesso sesso. Ma come tutti sanno,  nelle religioni la coerenza scarseggia mentre  abbonda la schizofrenia.

  IL PRESIDENTE MUSEVENI, di origine rwandese e amico fraterno di Paul Kagame al quale ha offerto una base arretrata ai tempi della guerra contro il tiranno Habyarimana,  ha detto testualmente: gli omosessuali mi disgustano, sono contro natura.  Forse non lo pensa veramente ma ha voluto accontentare i musulmani.  Ecco come i musulmani riescono a fare pressione su un governo in misura sproporzionata al loro numero. Lo si vede in tutti i paesi dove sono una consistente minoranza. Qualcuno dirà: queste cose succedono in Africa,  certamente non in Europa. Possiamo dormire sonni tranquilli. Credete?  Prendiamo la Francia dove i musulmani sono soltanto l'otto per cento senza contare i clandestini. Sotto la pressione musulmana e l'arrendevolezza del governo, la Francia si sta islamizzando ogni giorno di più. Ormai non sono più i musulmani che devono adattarsi alla Francia ma Francia che deve adattarsi ai musulmani (per i quali, non dimentichiamolo, ogni governo che non sia quello della charia è blasfemo). Ayrault lo ha detto chiaro e tondo: ormai non si parla più di assimilazione o di integrazione ma di inclusione, come dire che i musulmani si includono così come sono e la Francia si adatta alle loro esigenze. Una cosa non facile, visto che le loro esigenze sono il contrario delle nostre e in  generale di quelle di ogni stato civile.  Così nelle scuole si mangia soltanto halal, le piscine pubbliche di varie città fanno turni separati per gli uomini e per le donne,  in certe scuole pubbliche si permette alle velate di accompagnare i bambini in gita scolastica, in certe aziende si è abolita la stretta di mano fra colleghi di sesso diverso, in certi ospedali i musulmani vengono curati soltanto da medici dello stesso sesso,  nessuno mette un freno ai macelli fai-da-te dell'Aid el Kabir, durante il Ramadan molte aziende si trovano piene di zombie in crisi ipoglicemica, in certi quartieri una donna non può uscire sola e nemmeno portare una gonna,  gli ebrei vengono aggrediti e uccisi, gli stupri di bambine sono il 30 per cento dei matrimoni islamici, il restante 70 per cento è costituito in gran parte da matrimoni forzati, nessuno si oppone all'eccisione e al burqa, già si parla di introdurre l'insegnamento dell'arabo nelle scuole, di riformare l'insegnamento della storia in chiave islamica, di estendere la riforma anche alla scienza., di revocare il divieto del velo, si finanziano moschee con i soldi pubblici, si preme perché ogni critica all'islam sia considerata blasfema e punita per legge.

  IL PROBLEMA E' che i socialisti vogliono anche i voti dei gay, quei tizi che nei paesi islamici sono torturati e lapidati. Così hanno legalizzato il matrimonio fra persone dello stesso sesso e fanno circolare nelle scuole libri come “Papà porta la sottana” per spiegare che i sessi non esistono, che ognuno si sceglie quello che vuole. Come sventolare un drappo rosso davanti agli islamici che infatti si sono alleati con i cattolici per boicottare la scuola di stato. In pratica i socialisti vogliono “le beurre et l'argent du beurre” (il burro e i soldi del burro) come si dice da noi quando si vuole una cosa e il suo contrario. Visto che  nel verlan, il gergo di banlieue nel quale si pronunciano le parole  al contrario, gli arabi si chiamano “beur”, si potrebbe dire che i socialisti vogliono il “beur et l'argent du beur”. Si pronuncia uguale.

  Dragor


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