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ULISSE e la fiaba dell’amore eterno

Creato il 13 marzo 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

ULISSE e la fiaba dell’amore eternoL’India delle meraviglie: luoghi, colori, suoni e una bellissima storia d’amore, narrata da Ulisse il piacere della scoperta, l’appuntamento settimanale con Alberto Angelo, su Rai3, che attraversa un paese immenso, con più di un miliardo di abitanti e almeno 25 lingue. Un viaggio in India coinvolge i sensi, ma non lascia mai indifferenti lo spirito e la mente, perché le emozioni suscitate da questo subcontinente così ricco di contrasti fanno sempre riflettere. L’India, il paese delle religioni più antiche, degli odori forti, degli sguardi penetranti e delle favolose ricchezze ma, anche della povertà. Un paese con  una storia antichissima che ci ha lasciato siti, templi, monumenti che sono tra i più spettacolari del nostro pianeta.

L’India, di Agra e del suo monumento funebre il Taj Mahal, fatto costruire dal Grand Mogul per la sua amata sposa morta giovane.

ULISSE e la fiaba dell’amore eterno

Un gioiello di architettura dipinto nel cielo ma anche un inno all’amore,  dove ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni angolo del mondo, lo visitano subendo il fascino di una delle meraviglie del mondo. La bellezza di questa costruzione è resa ancor più affascinante dalla storia che la avvolge, quasi una fiaba. Taj Mahal significa “Palazzo della Corona” ed è di fatto la più bella e meglio conservata tomba del mondo, intrisa di tenerezza,  passione travolgente, orgogliosa e trasformata in pietre viventi da uno dei due protagonisti. Questa è la storia del  “re del mondo” il Gran Mogul indiano che prende il via dal suo matrimonio combinato con Mumtaz Mahal,  una principessa originaria della Persia che segnerà l’inizio di un amore eterno. Il giovane imperatore ha 25 anni ed è un sovrano tollerante, dedito ai piaceri della vita, che regalerà alla sua India un periodo di prosperità, straordinaria ricchezza e pace che ha visto il fiorire delle arti e della cultura, un’epoca paragonabile, in un certo senso, al nostro Rinascimento.

Ad Agra però un provincia si ribella ed è la guerra, il Mogul deve combattere, ma la vittoriosa battaglia è interrotta da una tragedia: la morte di Mumtaz Mahal. Aveva appena dato alla luce il loro quattordicesimo figlio. La sua morte fu un vera tragedia per l’imperatore, al punto che i suoi capelli e la sua barba nel giro di pochi mesi diventarono completamente bianchi per il dolore. Per due anni non ascolterà musica, non indosserà  gioielli né profumi e l’unico scopo che lo tiene ancora attaccato alla vita è quello di erigere un tempio per ricordare sua moglie, per ricordarla per sempre.

La costruzione del Taj Mahal iniziò nel 1631 e venne completata in 22 anni. Ventimila persone vennero impiegate per la sua costruzione, elefanti bufali trasportarono mattoni e il marmo bianco di MaKrana, un marmo puro e lucente, una pietra pregiata che dona quel particolare candore alla facciata. Il mausoleo sorge su una base di pietra arenaria rossa sormontata da un’enorme terrazzo di marmo bianco sul quale si posa la famosa cupola affiancata dai quattro minareti affusolati. La cupola è fatta di marmo bianco, ma la sua posizione vicino al fiume fa si che un magico gioco di colori che cambiano durante le ore del giorno e a seconda delle stagioni, diano al Taj Mahal riflessi di colori che lo rendono unico ma, sempre diverso.

I giardini e le fontane, conservano tutto il fascino delle atmosfere islamiche.  Le decorazioni astratte: fiori, frutta e tralci ornati con pietre dure, mosaici incastonati nel marmo cesellati con assoluta precisione, sono una vera pittura in pietra.  Come un gioiello, il Taj scintilla al chiaro di luna quando le pietre dure incastonate nel marmo bianco afferrano il bagliore dei raggi della luna. Il Taj è rosato al mattino, bianco latteo alla sera e d’oro quando la luna splende. Sembra quasi che questi cambi di colore rispecchino la mutevolezza dell’umore femminile, o almeno così si dice in India. Una curiosità: il corpo della favorita non giace nel sarcofago (vuoto) che tutti visitano, in realtà ella r

ULISSE e la fiaba dell’amore eterno
iposa nella cripta al di sotto della mura, dove nessuno può disturbare il suo  sonno.  Un ulteriore, tenero accorgimento,  riservato alla sua amata. Una tomba ricchissima di sentimenti che circonda colei che ha circondato la  vita del sovrano, condividendo la sua felicità, il Taj Mahal vive, in quanto monumento dedicato all’amore e il modo migliore per apprezzare la sua meravigliosa architettura e i suoi ornamenti preziosi, è quello di vederli con gli occhi dell’amore che l’imperatore aveva per la sua Mumtaz Mahal. Era e rimane sicuramente un “simbolo di amore eterno.”


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