Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, occorre affrontare la recrudescenza dell’ebola e di molti altri virus letali(Hiv-Sars-Tbc-malaria-peste) , che pur continuano silenziosamente a diffondersi, tenendo conto di un mondo intorno a noi che sta cambiando.
Ossia la velocità del cambiamento- dice il sanitario – favorisce anche il cambiamento e la resistenza agli antidoti da parte di virus e batteri.
E il tutto avviene nel quadro di un equilibrio ecologico compromesso assolutamente dalle nostre stesse attuali modalità di vita.
Tra noi e gli agenti patogeni- chiarisce Pregliasco – ci sarà sempre una guerra in atto. Siamo noi ad averlo dimenticato. E il gioco ecologico ha comunque i suoi campioni vincenti del momento.
Ci spiega parecchio l’esempio della rinnovata presenza della tubercolosi nel nostro Paese.
Presenza di cui noi , a torto, incolpiamo i migranti.
Non è così- sostiene il virologo – perché spesso sono le condizioni di vita cui i migranti sono sottoposti a favorire e generare il male.
Da noi arrivano sani e poi si ammalano - puntualizza.
E sappiamo il perché solo dando un’occhiata alle catapecchie in cui vivono, quando riescono ad essere alloggiati in una.
E all’alimentazione decisamente povera di proteine e scarsa di quantità.
Queste malattie terribili (ebola-sars-peste-malaria), originarie d'Africa, Asia, America latina, giungono a noi attraverso la trasmissione operata da animali.
E, in particolare, da animali di piccola taglia.
La caccia e la deforestazione nei Paesi in via di Sviluppo(quindi anche in Africa) determina il passaggio dei virus e batteri dai primati agli animali di piccola taglia e, successivamente, all’uomo.
Ecco, allora, l’importanza dell’informazione minuziosa che non deve trasformarsi in panico e la ricerca di quelle misure igieniche che possono bloccare la pandemia in corso con, in aggiunta, l’utilizzo di farmaci idonei. Quando questi esistano.
Per l’ebola sappiamo che non è semplice nonostante i successi ultimi ottenuti ad Atalanta (Usa).
Concludendo-ci fa presente il sanitario - è importante capire e non allarmare. E fare ciò che è umanamente possibile per contenere i danni.
Con sano realismo. Non è dato altro.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
ndr.) Nella foto in alto immagine di pipistrelli probabili vettori dell'Ebola