Non poteva mancare il solito giro verso corso Como e porta Garibaldi.
Mi entusiasmano quelle geometrie,
quei cristalli, la guglia che è simbolo dei nuovi templi – quelli della finanza targata Unicredit –
e mi piace il confronto tra i grattacieli di Gae Aulenti – alla quale è dedicata la piazzetta con il laghetto interno –
come erano prima, colori tenui e forme originalissime, e come sono stati modificati, con profusione di vetrate e marmi bianchi per meglio inserirli nel contesto degli altri edifici.
E tanto verde…sui viali che portano alla zona, sul “Bosco verticale” che ho visto praticamente nascere
Una vista verso il palazzo Lombardia,
e confronto infine le moderne torri scintillanti dal poetici nomi “Solaria” ed “Aria”
con il “vecchio” grattacielo che sta tra via Casati, dove ho abitato, e via Vittor Pisani.
Altri bei balconi in ferro battuto in via Spadari (ove c’è Peck, famosissimo per la gastronomia) ed in Corso Vittorio Emanuele, che fanno tanto quartiere francese di New Orléans,
un salto dietro alla Rinascente dove c’è ancora il frontone della chiesa sconsacrata già dedicata a Santa Radegonda,
ed infine una sosta davanti al solito, mitico bar Sant’Ambroeus: questa volta in vetrina è esposto un servizio da the, tutto da mangiare: tazze, teiera, piattini, tovagliolini, vassoio con centro di pizzo, tutto in pasta di zucchero, marzapane e cioccolato: ilprezzo? “Solo” 650 euro…
Roba da capitalisti che frequentano la Borsa in piazza Affari, con il famoso dito di Cattelan ed un piccolo dettaglio di un palazzo.
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