Un film sull’aspetto dirigenziale della religione Calcio.
Titolo: Ultimo minuto
Regia: Pupi Avati
Cast: Ugo Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Massimo Bonetti, Diego Abatantuono
Protagonisti: Dirigenti, Sportivi
Materia: Calcio
Energia: Febbre del Gioco
Spazio: Italia
Tempo: Anni 80
L’avvocato Walter ferroni è da tanti anni nel calcio, general manager direttore sportivo di una squadra di provincia che lotta per rimanere in serie A.
Walter innamorato del calcio conosce tutte le meccaniche che gravitano intorno ad una squadra di calcio, dopo anni di sofferenza e intrallazzi, dopo aver dedicato 365 giorni all’anno, riesce a far comprare la squadra ad un giovane presidente con i soldi con la speranza di fare il salto di qualità.
Ma il presidente ha altri programmi ringiovanire l’azienda e Ferroni vistosi dasautorato abbandona.
Walter vuole dichiarare guerra al presidente ma tutti intorno alla squadra gli voltano le spalle seguendo chi ha il comando, cosi per il bene della squadra si defila.
Dopo una partenza da serie b è il presidente stesso a furor di popolo a richiamarlo dandogli carta bianca per un’ultima possibilità, una sconfitta potrebbe essere il suo definitivo addio al calcio.
Lui anima e corpo rivoluziona tutto in pochi giorni per portare punti alla sua squadra.
Una storia su un dirigente di calcio, su quegli uomini che decidono le sorti di squadre che intrattengono milioni di tifosi in Italia.
Il calcio come una religione che può influire sul morale dei suoi seguaci, refrattaria ai cambiamenti, tanto che le tematiche del film inerenti a ciò che gravità intorno a questo mondo sono ancora attuali 27 anni dopo.
Avati ci propone il punto di vista alla Moggi, una persona che dedica la sua intera vita per poi mettersi in gioco in 90 minuti, ogni maledetta domenica.
Voto Finale: Accettabile
Frase del film: Il cuore della nostra squadra, quello che l’ha tenuta in vita, signori, l’avvocato Walter Ferroni.