18 dicembre 2013 Lascia un commento
Tra tutti "Ultimo tango a Zagarol" e’ un film emblematico. Il soggetto non fa altro che scimmiottare l’originale "Ultimo tango a Parigi" di Bertolucci, stravolgendo le situazioni e sostituendole con controparti grottesche ed esilaranti.
Nemmeno a dirlo, sin dalla sigla, il burro resta il centro dei pensieri di tutti quanti. Cio’ che davvero colpisce e’ la qualita’ di un prodotto volutamente sopra le righe ma che si rivela piu’ efficace ed interessante dell’originale.
Del resto a dare piu’ sostanza a un film che e’ poco piu’ che aria riscaldata, non ci voleva molto ma l’operazione e’ talmente ben riuscita che non solo si deride il re nudo, il film di Bertolucci, ma anche le scimmiette ammaestrate della critica e i tromboni spompati del cinema d’autore, s’ingoiano la loro bella dose di fango.
Con un colpo di coda, cercando di salvare qual poco che poteva della propria reputazione, gente come Fofi scrisse di preferirlo all’originale ma di meglio fecero le dichiarazioni di stima da parte di Coppola e De Niro.
Certo e’, fa pensare come un Franchi eguagli e superi un Brando umiliato da un ruolo da subumano, un testo ridicolo e una regia tronfia nell’alchemico dono di Bertolucci di trasformare l’oro in piombo.
Basta confrontare scena ed interpretazione dei due attori al capezzale della moglie per rendersi conto dell’abisso che separa le due pellicole. In meglio quella di Cicero ovviamente.
Ancora piu’ sorprendente e’ constatare come il film si regga sulle sue gambe a prescindere dall’originale, per quanto s’intende, buona parte del divertimento derivi dal confronto diretto.
Non di meno con gli altri grandi, Franca Valeri, passando per Nicola Arigliano fino a Jimmy il Fenomeno, si piazzano sonori calci in… burro al capolavorone di Bertolucci.
Provare per credere.