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Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).

Creato il 14 aprile 2014 da Lilianaadamo

Liliana Adamo da Luxuryonline.

Più di un trend passeggero è l’incipit di una nuova cultura: wellness e centri benessere dominano sull’idea di vacanza all’insegna del vero riposo, per riscoprire uno spazio per sé e ritrovare il massimo equilibrio psicofisico.

E allora, perché non coniugare tutto ciò anche alla scoperta del “bio-turismo“, una ricognizione attraverso le realtà della produzione eno-gastronomica legata al biologico? In Umbria coesistono queste due meravigliose realtà. Luogo rilassante per eccellenza, per l’amenità paesaggistica, il forte richiamo all’essenza spirituale che da sempre aleggia in questa regione e per l’eccellente qualità dei servizi che offrono un rinnovato mix tra benessere, ambienti raffinati e scenari d’incomparabili bellezze naturali, tutti fattori che sembrano imprescindibili per compensare dagli impegni e dallo stress.

Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).
Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).

L’attenzione alla cura personale, dedicare tempi e spazi al benessere, recuperando vigore ed energie dissipate dalla tensione, oppure, perché no, semplicemente ristabilire uno status d’equilibrio euritmico tra mente e corpo, è una scelta imposta dai ritmi talvolta frenetici della vita attuale.

Lussuosi relais propongono veri e propri iter innovativi per la cura e il benessere della persona in aree specializzate, con l’apporto continuo e professionale di personale esperto e qualificato.

Si può provare di tutto: cromo-relax e musica soft mentre ci si abbronza con la doccia solare, trattamenti shiatsu e tecniche di rilassamento, l’aquae term, il massaggio all’olio d’oliva, la piscina coperta e la palestra; oppure avvicendare i trattamenti experts a quelli wellness come, ad esempio il “Chocostone Massage” con pietre calde e profumo inebriante al cioccolato (serve per rilassarsi), l’aromaterapia, la cromoterapia e quant’altro. In più, se dopo una gravosa stagione di lavoro, si ha voglia di vera leggerezza, consigliamo “Nuvola“, la prima vasca dotata di galleggiabilità in grado di riportare nell’animo una percezione paragonabile al “grembo materno”. In una totale assenza di gravità il corpo sarà come inconsistente, rilassato e abbandonato alla piacevolezza dell’acqua e dei colori.

Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).
Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).

Abbinato al riposante soggiorno presso una struttura di lusso, adibita alle cure e al benessere del corpo e dello spirito, l’altro aspetto dell’itinerario presume brevi incursioni nelle realtà produttive in ambito territoriale, con corsi di cucina rigorosamente bio, degustazioni e “wine tasting”, con possibilità d’attività di “team building”, legate alla conoscenza e all’abbinamento vino-cibo.

In tutto il territorio umbro si sta affermando la cultura del “buon prodotto naturale” e numerose sono le città del bio: Giano, Trevi, Orvieto (e i piccoli borghi situati nelle vicinanze), con il meraviglioso olio extravergine, le pregevoli qualità di vino DOC e la ricchezza variegata del tartufo. Spoleto e Norcia, offrono itinerari gastronomici straordinari, caratterizzati da pietanze e sapori forti, per non parlare delle grandi estensioni boschive che promettono autentiche prelibatezze come funghi, fragole, nocciole, ribes e lamponi, con cui si preparano marmellate, liquori ed elisir.

Intorno alla città di Terni si è sviluppato e valorizzato un patrimonio di conoscenze per rendere sul mercato i meravigliosi prodotti biologici: biologico è l’olio, che ha ottenuto il riconoscimento del marchio DOP e su questa strada si sta avviando anche la produzione di carni bovine.

Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).
Umbria: bio&wellness per un rilancio turistico (parte I).

Con il presupposto che alimentarsi con cibi biologici non vuol dire necessariamente favorire poco il gusto e la sapidità delle pietanze a dispetto della loro genuinità, significa, invece, riaffermare quel modello gastronomico che affonda le sue radici nella tradizione più autentica della cucina italiana (e della sua evoluzione), con prodotti di qualità e sapori ineguagliabili.

In molte strutture ricettive di livello, si tengono corsi d’arte culinaria. Per chi vuole misurarsi anche con le antiche ricette, frutto di reminiscenze etrusche o del fastoso Rinascimento (da una semplice “Minestra d’orzo perlato ai funghi porcini” alla “Trota alle mandorle avvolta in foglie di fico”. Oppure dai “Biscotti e vino rosso passito delle colline umbre”, fino alla “Composta di frutta fresca e sorbetto d’agrumi”).

Negli ambienti ricchi di glamour e raffinatezza, gli chef, tra i migliori in campo internazionale e veri protagonisti di una libera esegesi tra creatività e tradizioni, vi conquisteranno con i piaceri di una cucina anche ardita e contemporanea, un ventaglio di prodotti eno-gastronomici provenienti da una terra unica, nel rispetto dell’ambiente, della salute e della buona tavola.


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