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Umiltà un valore perso? riflessioni di Umar A.F.

Creato il 16 giugno 2012 da Giornalismo2012 @Giornalismo2012
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- Di Umar A.F.

In nome di Dio Misericordioso, Clementissimo. Un saluto di pace a tutti coloro che leggono.

Ai nostri giorni è evidente ai più, che l’umiltà non è certo di moda, ma piuttosto è di moda organizzare grandi manifestazioni colorate, festose e senza tante regole, in rappresentanza di una qualche “specifica collettività” intitolandole, facendo uso dell’inglesismo che fa sempre effetto su noi italiani, con la parola «pride» , che in italiano significa «orgoglio». Orgoglio di essere questo, orgoglio di essere quell’altro, perciò come si vede: l’opposto dell’umiltà. Questo “orgoglio” di ritenersi ‘importanti’ con il conseguente desiderio che tutti lo devono sapere e accettare, ha origini antichissime: è il peccato di Iblis / Lucifero, che non si è voluto inchinare davanti ad Adamo ritenendosi più elevato ed intelligente di lui, mentre non aveva le conoscenze di Adamo che Dio gli aveva dato «E quando dicemmo agli angeli: “Prosternatevi davanti ad Adamo”, tutti si prosternarono, eccetto Iblis, che rifiutò. Dicemmo: “O Adamo, in verità quello è un nemico manifesto, per te e per la tua sposa. Bada a che non vi tragga, entrambi, fuori dal Paradiso, ché in tal caso saresti infelice» (Corano sura Ta-Ha 20, vers.116-117). Questo peccato di orgoglio colpisce purtroppo anche chi si definisce sottomesso a Dio (muslim), senza che questi se ne renda conto, portandolo spesso ad essere ‘prepotente’ verso gli altri fratelli.

Ma allora, perché noi andando controcorrente, ci ritroviamo qui a parlare e a riflettere sull’umiltà? Forse perché, riflettendoci un po’sopra, possiamo scoprire che proprio nell’umiltà si trova la vera ‘grandezza’ dell’essere umano.

Vediamo allora assieme alcuni significati della parola «umiltà» presi dal Vocabolario della lingua italiana, che perciò tutti possiamo accettare.
«Umiltà deriva dal latino humilitàte da hùmilis ‘umile’, che significa ‘basso’, da hùmus ‘terra, suolo’. Povero, modesto, misero. Che è ‘pienamente consapevole dei propri limiti’ e non si inorgoglisce per le proprie qualità, virtù o meriti personali o per i successi che consegue, ne tanto meno ricerca la fama, la gloria, la ricchezza e simili. Che ‘riconosce e accetta l’autorità o la supremazia altrui’ e si comporta con rispettosa sottomissione. Che è ‘modesto e riservato nei modi’.

Ora cerchiamo di scoprire assieme alcune delle «qualità» insite nell’umiltà secondo quanto sopra specificato e con alcuni riferimenti della Tradizione islamica.
Umiltà deriva dal latino humilitàte da hùmilis ‘umile’, che significa ‘basso’, da hùmus ‘terra, suolo’. Questo ci ricorda la ‘vera natura psico-fisica’ dell’uomo secondo gli insegnamenti delle Tradizioni Abramiche. Dio ha creato Adamo dall’argilla (terra) e poi ha insufflato in lui il Suo Spirito (Ruh) dandogli la vita. La nostra parte più nobile è perciò quella spirituale, mentre l’involucro psicofisico è fatto di terra. Questo ci dovrebbe aiutare a stare con ‘i piedi per terra’ e a frenare gli scatti pindarici di inutile e dannoso orgoglio, che ci portano poi a non guardare dove mettiamo i nostri piedi correndo cosi il rischio di ‘inciampare’ su degli ostacoli che si trovano sul cammino e cadere poi rovinosamente a terra sbattendo il naso.
“Povero, modesto, misero”. Dice Iddio il Creatore degli uomini nell’ultimo Suo Libro rivelato: «Iddio è il Ricco (Al-Ghanì), voi siete i poveri (faqir)» (Corano 47,39) . Un povero non ha nulla. È in uno stato di bisogno, e perciò non ha alcun motivo di essere orgoglioso o sentirsi superiore agli altri esseri, ma dovrebbe piuttosto vivere nel ringraziamento di ciò che riceve. Dice il Sapiente Ibn Atà Allàh: «Il migliore dei tuoi momenti è quello in cui rendi testimonianza della tua indigenza e sei ridotto alla tua abiezione» (Saggezza nr. 92). E anche: «Una disubbidienza che fa ereditare umiliazione e indigenza è migliore di un’obbedienza che fa ereditare fierezza ed orgoglio» (Saggezza nr. 89).
“Pienamente consapevole dei propri limiti”. Questa ‘consapevolezza’ implica che da parte dell’essere umano ci sia l’uso dell’«intelletto» e perciò l’utilizzo dell’intelligenza, perché solo l’ignorante non è consapevole dei suoi limiti. Bisogna inoltre ricordare queste parole di Dio: «non ho dato all’uomo se non un poco di scienza». Anche qui l’orgoglio è fuori posto.
“Riconosce e accetta l’autorità o la supremazia altrui”. Qui, ‘elevando’ il concetto ci si può riferire all’uomo che ‘riconosce l’Autorità di Dio’ come Suo Creatore, ed a Lui si sottomette (muslim). L’uomo sottomesso a Dio accetta poi anche l’autorità dei Sapienti timorati di Dio, che possono aiutarlo a vivere in equilibrio ed armonia in questa vita e nell’altra. Chi si sente ‘dipendente’ non ha motivo di essere orgoglioso.
“Che è ‘modesto e riservato nei modi”. Qui possiamo vedere il grande beneficio per la Società umana tutta, dell’uomo che ha un simile ‘buon comportamento’. Quando si ha la fortuna di incontrarlo il nostro cuore rimane in pace e non dobbiamo temere nulla da lui. La modestia bandisce ogni forma di superbia e di orgoglio. Dice Dio a proposito del Suo Inviato Muhammad, il nostro migliore esempio da seguire (su di lui la preghiera e la pace divine) : «Se tu fosti stato rude e duro di cuore, essi si sarebbero dispersi lontani da te.» (Corano 3,159) e ancora: «In verità tu (o Muhammad) sei certamente di un carattere nobile (khuluq azìm)» (Corano 68,4).

Ora lascio ad ognuno di voi aggiungere altre qualità che porta con se l’umiltà, cosi possiamo arricchire assieme queste riflessioni. L’umiltà comunque non è da considerarsi una cosa ‘di poco valore’ o per persone deboli o sciocche, ma piuttosto l’umiltà è una «grandezza», è una qualità per chi è ‘forte dentro’, perché lotta con grande energia e senza risparmio di colpi il proprio «ego» vanaglorioso e sciocco. Dice Ibn ‘Atà Allàh al proposito: «Veramente superbo chi si attribuisce l’umiltà. L’umiltà infatti è sempre una grandezza, e se ci si attribuisce una grandezza si è veramente superbi». (Saggezza nr. 219).

Il grande Maestro spirituale dell’Islam, Shaykh Mulay Ad-Darqawì (r.a.) in una delle sue lettere ai discepoli scrive: «Fratello, sappi che l’acqua che cola sempre dall’alto in basso, per umiltà davanti ad Allah, è stata elevata da Allah. Allàh ha fatto ogni cosa vivente a partire dall’acqua come è detto nel Corano: “Abbiamo creato, a partire dall’acqua, ogni cosa vivente”. E: “È Egli che, dall’acqua, ha creato l’uomo e gli ha dato una discendenza.” E: Non vedi che Allah ha fatto scendere dal cielo dell’acqua di cui facciamo uscire dei frutti dei differenti colori? E nelle montagne ci sono dei solchi bianchi, rossi, di colori differenti o di un nero profondo. Ci sono ugualmente dei colori differenti tra gli uomini, gli animali ed i bestiali.” E: Non vedi che Allah ha fatto scendere dal cielo dell’acqua che si istrada nella terra verso le sorgenti, e che, di questa acqua, ha fatto uscire delle culture di colori differenti…? E: “Ha fatto scendere dal cielo un’acqua che cola nelle valli secondo la loro capacità. Il fiotto trasporta una schiuma galleggiante”… e: “Allah ha creato, a partire dall’acqua, ogni creatura vivente”, e così via. Cosi, fratello mio, abbassati, perché Allah eleva colui che si abbassa davanti a Lui. Abbassare l’ego è l’impegno (l’occupazione) delle persone di sapere e di religione. Abbassalo continuamente e tu vedrai delle meraviglie». (cfr. L’acqua e il farsi umili – lettera 196)

Chiudo queste riflessioni, ricordando prima di tutto a me stesso, le prime parole rivelate da Dio l’Altissimo al Profeta Muhammad (su si lui la preghiera e la pace divine) da riportare a tutta l’umanità, parole nelle quali ci viene fatto ricordo (dhikr) che l’essere umano è in debito per tutto ciò che ha, con il suo Creatore l’Altissimo e perciò non ha motivo di inorgoglirsi. Dice Dio: «Leggi! (Iqrà) In nome del tuo Signore che ha creato, ha creato l’uomo da un’aderenza. Leggi, ché il tuo Signore è il Generosissimo, Colui che ha insegnato mediante il calamo, che ha insegnato all’uomo quello che non sapeva. Invece no! Invero l’uomo si ribella, appena ritiene di bastare a se stesso. In verità il ritorno è verso il tuo Signore». (Corano sura Al-’Alaq 96 l’Aderenza, vers.1-8).
E Iddio è il più Sapiente.

Un saluto di pace


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