Umorismo Fuori Luogo. Merkel e Juncker su Berlusconi
‘Assurde e impossibili da commentare‘ così Angela Merkel ha definito le parole di Silvio Berlusconi mentre l’ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, ora candidato alla presidenza della Commissione Europea, si é invece “nauseato” e ha chiesto “al signor Berlusconi di ritirare immediatamente le sue dichiarazioni e di chiedere scusa ai sopravvissuti dell’Olocausto e ai cittadini tedeschi.”
Alcuni argomenti sono e saranno sempre delicati da trattare. L’Olocausto ne rappresenta il massimo esempio, essendo esso stesso simbolo di orrore e morte per i sopravvissuti, per gli storici e senza dubbio per chiunque al mondo ne abbia studiato i terrificanti meccanismi, ma mai devono essere fonte di polemiche tra esponenti dei governi.
Junker continua: “Nessuno ha il diritto di insultare gli amici e i partner dell’Unione europea. Non c’è posto nella politica europea per le dichiarazioni di divisione che tradiscono i valori su cui si fonda la nostra Unione” .
Altre definizioni tra cui ‘trappole da campagna elettorale’ sono state pronunciate al fine di commentare sinteticamente l’evento mediatico, andando però a mortificare ulteriormente il popolo italiano e la sua politica che, tra le altre cose, si muove nel buio di un presenzialismo inutile a Bruxelles e tutta Europa dove non riesce ad alzare la voce se non per umilianti tentativi di umorismo fuori luogo.
Berlusconi ha voluto richiamare l’attenzione ancora una volta su di sé sperando di rompere le uova nel paniere agli altri leader di partito ma, la sua indiscussa attitudine alle gaffes sta diventando un gioco insano per la stampa, per i capi di stato, per l’Italia.
Sabato, le parole di B. tuonano (di nuovo, dopo il Kapò di dieci anni fa) verso Martin Schulz e la sua Germania: “Io non volevo offendere, ma apriti cielo… per i tedeschi, secondo loro, i campi di concentramento non sono mai esistiti“.
Si difende, Silvio Berlusconi, addossando il tumulto naturale provocato dalla superficiale battuta ad una volontà precisa della sinistra Europea che, come sempre, non aspetta altro che un suo piccolo, insignificante errore per trasformarlo in un mostro.