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Un 2013 contro lo spreco

Creato il 19 novembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

 

Un 2013 contro lo spreco

Un’iziativa dell’Ateneo di Bologna,chiamata “2013, Anno europeo contro lo spreco alimentare” è stata presentata a Bruxelles. Questa iniziativa tutta italiana è stata promossa da una società “satellite” fondata da Andrea Segrè, relatore ed europarlamentare del PD. Questa iniziativa è nata per ridurre lo spreco delle risorse alimentari.

Questa iniziativa sarà votata a Bruxelles il 23 Novembre in commissione agricoltura e successivamente,a dicembre, in seduta plenaria all’Europarlamento a Strasburgo.

Nel solo 2010, si sono persi 12,6 miliardi di metri cubi d’acqua – pari a 1/10 del Mare Adriatico – per la produzione di 14 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, rimasti poi abbandonati nei campi. Solo in Italia, circa 180 t di mele per la cui produzione sono stati utilizzati 125 milioni di metri cubi di acqua; 378 mila t di arance per un consumo di quasi 190 milioni metri cubi di acqua, e 3,5 miliardi di t di pomodori per quasi 650 milioni metri cubi di acqua. Uno spreco nello spreco. E ancora enormi quantità di acqua sono utilizzate per i pasti che consumiamo quotidianamente. Per la produzione di un chilo di carne di manzo, ad esempio, sono richiesti 16 mila litri di acqua, mentre per produrre una tazza di caffè ce ne vogliono 140 litri.

Le cause di questo spreco non sono sempre le stesse. La catena della produzione agro-alimentare si può dividere in 5 categorie:  produzione agricola, gestione e stoccaggio, trattamento, distribuzione e consumo. Gli sprechi possono venire da perdite durante la raccolta, da un trasporto poco sicuro fino alle cattive abitudini alimentari dei consumatori che spesso gettano via cibo perfettamente commestibile.

Una divisione va fatta anche per i diversi Paesi. Le zone in via di sviluppo concentrano la maggior parte degli sprechi nelle prime fasi (raccolta, trasporto) a causa della mancanza di tecnologie adatte ad una buona riuscita della “catena” alimentare. Per i Paesi sviluppati invece lo spreco riguarda quasi totalmente l’ultima fase, quella del consumo, a causa della quantità elevata di cibo prodotto.

Secondo uno studio della FAO (Food and Agriculture Organization) Europei e Nordamericani sprecano a testa all’incirca 100 chilogrammi di cibo all’anno, contro i 10 chili degli Africani. Inoltre nell’Unione europea vivono ancora 79 milioni di persone al di sotto del livello di povertà e che, di questi, 16 milioni hanno ricevuto aiuti alimentari attraverso enti di beneficienza, quindi sostenendo un massiccio investimento economico.

L’obiettivo è quello di ridurre, entro il 2025, gli sprechi del 50%.

 


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