La risposta agli appuntamenti contenitore del pomeriggio della domenica è targata La7 e si intitola Ma anche no. Conduce Antonello Piroso. Un’alternativa approfondita ma non pesante alle trasmissioni della concorrenza che parte dalla piccola provocazione del titolo, poi Piroso nelle sue tre ore di intrattenimento conduce i faccia a faccia con gli ospiti che raccontano storie o si raccontano in maniera meno enfatica e più ragionata, brillante e ironica, insomma leggeri, ma non troppo.
Un programma snello declinato “alla nostra maniera”.
L’ospite che apre il rpogramma è Enrico Letta. Inevitabile rompere il ghiaccio con l’opinione sulla manovra Monti che non appare equa. “é un passaggio difficile e faticoso, perché la sitiazione complessiva è dura, siamo in una condizione tale che solo un terzo dei soldi ipotizzati serviranno per il debito italiano…
Questa manovra sembra fatta da mio zio, la frase di Bonanno viene così commentata: “Per ovvi motivi, io una frase del genere non avrei potuto dirla”, scatenando l’ilarità dello studio, poi fattosi più serio, aggiunge: “Capisco che il sindacato faccia la sua parte, perché sul tema della previdenza è evidente che ci sia stato uno strappo per quanto riguarda la concertazione: io mi auguro che su tutte le altre questioni che avranno a che fare con il mondo del lavoro la concertazione ci sarà”…”Credo che sia da ascrivere al lavoro che hanno fatto tre partiti che hanno votato la manovra e ai sindacati, il fatto che questa manovra sia cambiata in modo significativo in merito alle pensioni”.
Cosa farà il Pd da grande? ” Da quando è arrivato il governo Monti, mi viene da dire, è nato Il Pd perché nei quattro anni precedenti c’era soltanto Berlusconi, da oggi in poi per tutte le questioni politiche si apre una fase nuova”.
Gradevole intrattenimento che si distingue per quel tocco in più di stile e intelligenza che fa la differenza.





