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Un altra domenica? Ma anche no

Creato il 19 dicembre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

La risposta agli appuntamenti contenitore del pomeriggio della domenica è targata La7 e si intitola Ma anche no. Conduce Antonello Piroso. Un’alternativa approfondita ma non pesante alle trasmissioni della concorrenza che parte dalla piccola provocazione del titolo, poi Piroso nelle sue tre ore di intrattenimento conduce i faccia a faccia con gli ospiti che raccontano storie o si raccontano in maniera  meno enfatica e più ragionata, brillante e ironica, insomma leggeri, ma non troppo.

Un programma snello declinato “alla nostra maniera”.

L’ospite che apre il rpogramma è Enrico Letta. Inevitabile rompere il ghiaccio con l’opinione sulla manovra Monti che non appare equa. “é un passaggio difficile e faticoso, perché la sitiazione complessiva è dura, siamo in una condizione tale che solo un terzo dei soldi ipotizzati serviranno per il debito italiano…

Questa manovra sembra fatta da mio zio, la frase di Bonanno viene così commentata: “Per ovvi motivi, io una frase del genere non avrei potuto dirla”, scatenando l’ilarità dello studio, poi fattosi più serio, aggiunge: “Capisco che il sindacato faccia la sua parte, perché sul tema della previdenza è evidente che ci sia stato uno strappo per quanto riguarda la concertazione: io mi auguro che su tutte le altre questioni che avranno a che fare con il mondo del lavoro la concertazione ci sarà”…”Credo che sia da ascrivere al lavoro che hanno fatto tre partiti che hanno votato la manovra e ai sindacati, il fatto che questa manovra sia cambiata in modo significativo in merito alle pensioni”.

Cosa farà il Pd da grande? ” Da quando è arrivato il governo Monti, mi viene da dire, è nato Il Pd perché nei quattro anni precedenti c’era soltanto Berlusconi, da oggi in poi per tutte le questioni politiche si apre una fase nuova”.

Fuori uno e sotto un'altro. E' un fatto che dalla metà degli anni ottanta a oggi Falcone e Borsellino siano stati massacrati e prima di loro Lima, Salvo, Contrada, catturati Riina e Provenzano, tolto il 41bis che condannava al carcere duro i mafiosi, in mezzo a questi fatti un protagonista: il generale Mario Mori, un militare che con i suoi uomini  ha combattuto per quarantanni terrorismo e mafia.  Ha appena pubblicato un libro " Ad alto rischio" dove attacca la procura di Palermo e in merito alla trattativa Stato-mafia dichiara: "La mia non e' stata una trattativa,  ma un rapporto tra un Pg e una fonte, riferendosi al suo rapporto con Ciancimino senior..."partimmo da un tavolo di comprensione dove siedevano metaforicamente imprenditori, politici e mafiosi. Probabilmente le trattative ci sono state, ma queste non potevano essere gestite da un colonnello dei carabinieri: sono ad alto e a maggiore livello, e forse un giorno salteranno fuori"- " La procura chiese l'archiviazione tra mafiosi e politici, quindi collusi"...

A seguire le interviste a Gino Paoli e Giorgio Faletti , in mezzo un gruppo di giovani adolescenti che esprimono i loro desideri per Babbo Natale: " Una vittoria della Roma", "Una bella ragazza ", "Io lo so che Babbo Natale sono i genitori, ma oh non ditelo ai bambini", " un cellulare, per provare a tornare a casa da sola", " da grande vorrei fare la stilista, quindi vorrei un manichino per fare le prove"...

Gradevole intrattenimento che si distingue per quel tocco in più di stile e intelligenza che fa la differenza.

 


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