Qualcun’altro ha continuato a fare il lavoro di suo zio. Un tizio avrebbe fotografato il corpo di sarah dall’obitorio e lo avrebbe pubblicato su facebook. Volevano saziare la sete dei troll che vogliono vederla di nuovo profanata o per pura curiosità?
Poco importa, noi donne non abbiamo pace nè da vive e nè da morte. Facebook sta diventando un mezzo molto pericoloso in quest’ultimo periodo.
Noi ce ne siamo già accorte da tempo, proprio quando hanno iniziato a fare cyberstalking per bersagliare le pagine contro la violenza maschile, contro l’omofobia, contro il sessismo e le pagine femministe e da quando alcuni uomini le stavano utilizzando per perseguitare le proprie exragazze o exmogli.
Bisognerebbe insegnare agli italiani un buon uso della rete. Purtroppo si scambia la rete per un mezzo low-cost di raggiungere la notorietà proprio come ci ha insegnato mamma tv. Solo che in televisione non tutti riescono ad ottenere la stessa visibilità e in così poco tempo.
Anche la televisione in Italia è utilizzata malissimo, quindi il cattivo esempio vien da qui. La si usa per litigare, per picchiarsi in diretta, per diffondere messaggi negativi e non c’è nemmeno più rispetto per i morti.
Il gesto del tizio che ha scattato la foto alla salma di Sarah è simile a quello di “chi l’ha visto” quando ha sbattuto la morte di Sarah in diretta soltanto per fare audience e saziare le curiosità dei telespettatori. Due gesti che hanno un solo movente: la curiosità da soddisfare, la stessa che permette di mercificare i nostri corpi pure da morte (forse non gli basta più mercificarci da vive).
Dite che si sa risvegliando un lato necrofilo della nostra società?
Mi viene da piangere se penso che la vicenda di Sarah abbia interessato i media e così molti telespettatori soltanto per curiosità piuttosto che per iniziare a preoccuparsi seriamente della condizione femminile nel nostro Paese.
Abbiamo trovato un altro necrofilo dopo lo zio di Sarah e la tv italiana.