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Un angeloa Natale di Jo Beverley

Creato il 03 gennaio 2011 da Junerossblog
Un angeloa Natale di Jo BeverleySe pensate che le blogger del Juneross Blog siano delle Malelingue, vi ricrederete dopo che avrete letto questa recensione. Chi pensa che le lettrici di Romanzi d'amore vedano il mondo con gli occhiali rosa, e' nel torto...marcio!
Parola di Blogger!

Direttamente dalla scrivania di Gio.

Visto che Ross mi ha invitata a scrivere qualcosina... mi azzardo con qualcosa di pesante e il mio primo contributo sarà proprio una MaleLingua!
Il mio acidume si scaricherà contro:

Un angelo a Natale di Jo Beverley

Ultimo libro uscito della saga dei "Furfanti", starring Leander Charrington e Judith Rossiter, in cui appaiono Lucien de Vaux e Nicholas Delaney con le consorti.
Ovviamente si tratta sempre solo di mie opinioni... sarò ben contenta di sentire il parere di chi questo romanzo lo ha amato.
Cerchero' di non fare troppi spoilers, ma ahime', si rendono necessari per dare un'idea della monotonia e la piattezza dei personaggi. E qui mi potrei anche fermare, ma sono generosa, e voglio condividere le mie "emozioni" con voi.
Un angeloa Natale di Jo BeverleyLUI: Leander è stato in guerra, ha avuto un padre egoista e una made possessiva, perciò (?) ha deciso che non potrà mai amare. Ha vissuto fuori dall'Inghilterra come diplomatico ma adesso vuole stabilirsi in patria e vuole una donna inglese che lo aiuti a sistemare la casa stile mausoleo, in cui non ha mai voluto metter piede in tutta la sua vita.
E già qui... voglio dire: calma! Ok, hai fatto la guerra e hai visto la morte e sei traumatizzato, e va bene, forse puoi anche sposarti, ma perché non scindi la questione "casa/mausoleo" da quella "moglie"? Che ne dici di cercarti una moglie E qualcuno per sistemare la casa? Ma quando la questione gli viene posta, lui in pratica risponde che preferisce il 2x1: meno scocciature. Vabbè, ma per lo meno, cercati una donna esperta, una governante o qualcosa del genere! No?
Poi mi chiedo: ma quest'uomo che ha vissuto all'estero... che sarà pieno di racconti, esperienze, persone conosciute... com'è che non mi ha affascinato nemmeno per un minuto? Com'è che non ha nulla dell'eroe tormentato (che è il mio genere favorito?)
Ma proseguiamo.
LEI: Judith si è sposata a 16 anni con un poeta romantico, che per mesi non ha nemmeno pensato di portarla a letto, limitandosi a scrivere poesie e ad ammirarla. La poveretta, annoiandosi come una disperata, arriva a chiedergli di assolvere alla funzione riproduttiva in modo da avere almeno dei figli con cui intrattenersi... e il poeta più o meno ce la fa, anche se evidentemente non è il suo talento (da come lo descrive la Beverley la mia diagnosi è che lui sia chiaramente omosessuale e adori la sua angelica sposa perché non può adorare il lattaio o il carpentiere come avrebbe voluto... povero diavolo!). La nostra Judith ben presto smette di amarlo, riesce ad ottenere un figlio e una figlia, e per il resto sgobba come una disperata visto che apparentemente il lavoro del marito rende pochissimo.
Poi lui muore lasciandola da sola con i figli, con i pochi spiccioli concessi dal cognato, e con un terrificante epitaffio sulla lapide.
Lei è indubbiamente una brava mamma, ma ha bisogno di soldi!
Finalmente, entriamo nel vivo della storia! (Eccitante? io mi annoio solo a pensarci...)
La povera Judith ha tinto tutti i vestiti di nero e non ha i soldi per comprarsene altri quindi, anche se è felice come una Pasqua che il marito mollaccione sia trapassato, continua a portare il lutto anche oltre il termine e si guadagna la fama di "vedova lacrimosa".
Nel frattempo, il nostro eroe scappa da Londra perché lì le donne si innamorano tutte di lui, una è addirittura sviene ai suoi piedi, poveretto! Perciò si rifugia in campagna e parla al furfante Lucien e alla sua sposa della necessità di trovare una moglie che NON si innamori di lui. Trallallero, trallallà( sto dando gia' i numeri), vien fuori il nome della "vedova lacrimosa". Il solo epiteto lo manda in visibilio e non vede l'ora di sposarla! Controlla che non sia una vecchia racchia, verifica che i figli son carini, e così, su due piedi, nel cimitero davanti all'orribile lapide del defunto marito le chiede di sposarlo. Cosa c'è di meglio di una donna che ancora piange il marito e che ha già due figli? Siamo sicuri che sia fertile, che non romperà le scatole con fuffa sentimentale, e per di più ci son già dei figli grandicelli, senza neanche aver dovuto versare una goccia di sudore! Terno al lotto!
Vi risparmio la tarantella che viene dopo, che tanto leggerete da voi, e salto subito alla "consumazione".
Il primo tentativo di consumazione del matrimonio salta causa vomito della bambina, un secondo tentativo va in porto in 2 secondi netti (forse di meno...) in camicia da notte, luce spenta: lui che le dice "taci", lei che si sforza di non fiatare e lui che entra, le "diede il suo seme con un ansito e un sussulto" e lei che ha la nausea (in seguito si scoprirà che si trattava di eccitazione insoddisfatta, ma giuro che non l'avevo capito!) e poi tutto un profondersi in scuse lui con lei e lei con lui. Ahhh che spettacolo! Va bene che la prima volta possa essere un disastro bestiale, e benvenga il realismo, ma vogliamo metterci un minimo sindacale di calore? Un po' di ironia se proprio non c'è di meglio? È pur sempre un romanzo, no? Zero. Seme consegnato = missione compiuta.
Ancora un po' di tarantelle, che non vi dico altrimenti vi rovino la sorpresa e si arriva al secondo amplesso.
Questa volta, il fattaccio avviene nella biblioteca della casa/mausoleo, ed udite, udite: hanno entrambi un orgasmo! O almeno lo dice lui esplicitamente.
Si confessano di amarsi.
La servitù felice canta una agghiacciante canzoncina finale.
Fine.

Ok, che la trama possa essere banale non è un problema, il problema è che i personaggi sono piatti, sciocchi, non trasmettono emozioni.
Tante scene che avrebbero potuto dare umanità non sono state descritte. Sinceramente non sono mai arrivata a "conoscerli" questi due. Si amano alla fine, o almeno così ci dicono, ma io non mi sono accorta di quando si sono innamorati! Paradossalmente mi è rimasto più impresso Nicholas, il "re dei furfanti" di cui NON ho letto il romanzo. Fa la sua comparsata e con poche pagine è più vivo, reale e affascinante del nostro diplomatico noioso!
Lei è un personaggio forse più concreto, più reale, ma comunque non molto interessante... non per me.
Ci sono rimasta molto male perché per me "Jo Beverley" è sinonimo di romanzi leggeri, avventurosi e divertenti! In genere mi piace molto, non so se questo romanzo ha subito maltrattamenti in fase di traduzione... so solo che mi ha decisamente delusa!
Che ne dite?
Gio

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