Un anno di calcio: il 2012 tra personaggi, fatti e squadre
Creato il 29 dicembre 2012 da Bagaidecomm
@BagaideComm
Prendendo spunto dal bellissimo articolo di Carlo Battistessa (pubblicato sul blog ieri, ndr) e dalla sua personalissima top 10 dei personaggi che più hanno inciso nel 2012, chi si occupa della rubrica calcistica ha preso spunto per indicare 10 istantanee di un anno che se ne sta andando. Dieci momenti scanditi da: personaggi (spesso beniamini), eventi (alcuni davvero troppo tristi) e squadre (quelle che hanno trionfato e che si sono meritate un posto indelebile sulle pagine degli almanacchi). 1) Piermario Morosini Inutile nasconderlo ciò che è accaduto il 14 aprile, all’Armando Picchi di Livorno, non può che essere la pagina più triste di quest’anno. Forse perché parliamo di sport fino ad un certo punto e poi inevitabilmente sconfiniamo, oltrepassando una linea sottile, in qualcosa di ben più grande e prezioso: La Vita. Un ragazzo come tutti gli altri, anzi con problemi ben peggiori di alcuni, che aveva trovato la forza di prendersi cura della sorella portatrice di handicap ed allo stesso tempo di inseguire il sogno di giocare a pallone. Il destino se l’è portato via dopo una crisi cardiaca. Sul campo. Quel ragazzo dalla faccia pulita e senza capricci si porta dietro lo spirito di chi trova un motivo di combattere sempre anche contro l’avversario più duro. ESEMPIO. 2) Europei Il 2012 sarà ricordato anche per i Campionati Europei svoltisi in Polonia ed Ucraina e vinti dalla Spagna di Del Bosque sui ragazzi di Prandelli. Un’impresa sfiorata fino al fischio iniziale della finale, poi la nuda e cruda realtà al cospetto di una corazzata che ci è arrivata meglio fisicamente. Per l’Italia resteranno epiche nei cuori dei tifosi le due partite giocate contro Inghilterra e Germania. Con gli inglesi, surclassati sotto tutti i punti di vista, dobbiamo attendere lo spauracchio dei rigori, risolti dal genio di Andrea Pirlo ed il suo cucchiaio che tarpa le ali al portiere avversario. A Varsavia contro i tedeschi ci ricorderemo della partita di Balotelli. Sontuosa ed “arrogante” come piace a lui. Forse l’unica e l’ultima grande partita di questo ragazzo che rischia di perdersi. Dr.JEKYLL & Mr.HYDE. 3) Alessandro Del Piero L’anno che sta per salutarci sarà anche ricordato per l’addio alla Serie A di un grandissimo (per alcuni tifosi il più grande) calciatore italiano degli ultimi 30 anni. Alessandro Del Piero. Che dire di lui? 19 Anni in bianconero nel bene e nel male! Sempre affianco della sua Signora e pronto a sfoggiare i colpi di classe più inumani di questa terra nei momenti di difficoltà. È stato una gioia per gli occhi ed un’emozione immensa vederlo giocare. Un campione che unisce. Una bandiera come lo è stato Maldini, come lo saranno Zanetti e Totti. Messo alla porta in maniera ingrata che per ritrovarsi e sparare le ultime cartucce ha deciso di andarsi a prendere un continente, quello Oceanico, tutto per sé. IMMENSO. 4) Calcioscommesse Avvenimento sconcertante a cui chissà quando si riuscirà a trovare un antidoto. Una piaga che non sembra fermarsi tanto facilmente. Quest’anno è stato l’anno delle retate, dei processi, delle condanne e degli sconti. Il calcio è un mondo che ha perso la propria dignità da un pezzo per colpa di tutti quei personaggi che ci bazzicano intorno o che addirittura ci lavorano, consci del fatto che si può lucrare illecitamente su qualsiasi avvenimento di una partita. Gente così è di una meschinità avvilente. Una Vergogna ancor più grande alla luce di coloro sopra citati e che stiamo per citare. BUTTARE LA CHIAVE. 5) Simone Farina. La forza di metterci con gusto ad assistere ad una partita senza il timore di dover assistere ad una farsa ce lo danno soprattutto i personaggi come Farina. Lui, ex difensore del Gubbio, il coraggio di dire di no ad una combine ce l’ha avuto; di lasciare di stucco quei delinquenti come meritavano l’ha sfoderato. Il 2012 sarà l’anno anche di questi eroi, anzi vista la sporadicità di questo gesto direi questo eroe. Per voi che fine avrà fatto? Sarà presidente di qualche organo calcistico italiano? No! Esiliato in Inghilterra. MONUMENTALE. 6) Juventus Innegabile: questo è stato l’anno dei bianconeri. Una squadra risorta come la fenice araba. Sembrava destinata, sì, a vincere prima o poi, ma non più come negli antichi fasti, forse più poi che prima. Invece no. La Juve ha vinto tornando ad essere la squadra con lo spirito più provinciale e vincente d’Italia. Ha fatto tesoro di 5 anni passati a prendere schiaffi per rialzarsi più forte di prima. Più affamata di prima. Lo stadio, il mercato, l’allenatore era cambiato tutto: difficile imporsi subito. Invece quella creatura così agguerrita e zeppa di giocatori in cerca di rivincita è diventata presto una schiacciasassi. INCREDIBILE. 7) Messi Premessa che a lui, io, il pallone d’oro di quest’anno non lo darei (si legga sotto). Resta incredibile il fatto che il signore Lionel Messi da Rosario, Argentina, riesce sempre a fare qualcosa in più degli altri ogni anno. Se non vince la Champions o il Campionato non gli importa, lui continua a trovare stimoli a raffica per migliorarsi. C’era un record che durava ad un’eternità: era quello di Gerd Müller che in un anno solare aveva realizzato 85 reti. C’era, appunto. La Pulce più gigante del Globo in 12 mesi è riuscito gol dopo gol a prenderlo e distanziarlo. FENOMENO.8) Chelsea Ma tra quei 91 gol segnati quest’anno, ce n'è uno non realizzato che possiamo definire decisivo alla luce di come è poi andata a finire la Champions League. Quello contro i Blues in Semifinale. Se è vero che il calcio è lo sport più democratico del mondo (approvo!) il Chelsea ne è l’emblema più spiccato. Una Coppa vinta grazie alle motivazioni ed al gioco un po’ retrò del nostro Roberto Di Matteo, che presa la squadra dopo la cacciata di VillasBoas è riuscito a compiere ciò che Abramovich si aspettava facessero i vari Mou, Scolari, Grant ecc. Memorabile la vittoria per 1-0 a Stamford Bridge sui blaugrana con gol di Drogba (ecco a chi darei il pallone d’oro). Una finale vinta al cardiopalma contro un Bayern che aveva del canto suo il fattore campo. SQUADRA.9) Gli sceicchi Sono passati i tempi in cui si giocava a Fifa mostrando agli amici il proprio “dream team”. Fra qualche mese, se questo sarà l’andazzo, sarà facile vedere Ibra e Thiago Silva giocare con C.Ronaldo e De Rossi in quel di Parigi oppure il City comperare il 25mo attaccante da piazzare in mezzo a Tevez ed Aguero. Fantamercato che rischia di diventare reale. Resta il fatto che quest’anno sarà ricordato come l’anno delle grandi migrazioni di calciatori verso i lidi guidati dagli sceicchi. vedremo se avranno fatto la scelta giusta, anche se le maglie che pesano restano sempre qualcosa di magico. PIONIERI.10) I ritorni a casa Persi i campioni, la serie A ha scelto di riaffidarsi agli allenatori con idee chiare di gioco. C’erano un tempo i tecnici forti solo dal punto di vista psicologico, quelli che badavano più alla testa dei campioni che ad altro, perché in rosa avevano solo fuoriclasse. Ora con i piedi buoni che se ne sono andati serve il ricambio generazionale, serve reinventare il gioco, rieducare i giocatori. Servono Zeman, Montella, Conte, Pioli, Petkovic e tutti quelli che tendono a dare un’anima alla propria squadra. Fidatevi se il 2013 sarà scoppiettante tanto lo dovremo a loro. ARTISTI.
P.S. Auguri di Buon Anno a tutti i lettori.
Sebastiano Paterniti
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