A chi prometteva “cambiamo tutto!” chiediamo più coraggio, a cominciare dalla trasparenza…
E’ passato esattamente un anno da questo “scatto” con la foto di gruppo della nuova giunta scelta dal Sindaco Marino. Un anno difficile, in cui un assessore – Daniela Morgante, assessore al bilancio – é stato sostituito e un altro - Flavia Barca, alla cultura- ha lasciato l’incarico. Un anno di frequenti tensioni con la stessa maggioranza capitolina, di problemi strutturali della città trascurati da sempre che sono esplosi tutti insieme (emergenza rifiuti, metro C, buco dell’Atac, un debito fuori misura – frutto di decenni di cattiva amministrazione – ) , di impietosi titoli sui principali quotidiani romani, di voci ricorrenti di “rimpasti” con l’esclusione di alcuni assessori e addirittura di una precoce fine della cosiliatura, con un commissario e nuove elezioni. Sicuramente hanno pesato sul Sindaco e sulla giunta grandi difficoltá di comunicazione con la cittá nel far conoscere quanto si stava facendo, soprattutto rispetto a quel “cambiamo tutto!” che aveva scandito la campagna elettorale e di cui i romani non hanno avuto finora molti riscontri.
Nei prossimi giorni Carteinregola proverá a mettere insieme i cambiamenti e i risultati effettivamente raggiunti e a fare il punto della situazione rispetto a quanto promesso, chiedendo conto agli assessorati del percorso fatto e delle iniziative messe in cantiere.
Ma c’é un aspetto su cui un bilancio si può cominciare a fare fin d’ora, un aspetto che sta “a monte” di tutti gli altri: la trasparenza. Una parola che insieme a “partecipazione” da anni è diventata il mantra di tutte le campagne elettorali dei politici di centro, di destra e di sinistra, che con modalità altrettanto bipartisan, dopo le elezioni è sempre stata riposta nel cassetto. Nella difficile situazione che viviamo oggi e che dovremo affrontare tutti insieme – cittadini e amministrazione – la trasparenza è la principale cartina di tornasole della coerenza, della buona fede e anche del coraggio di chi chiede fiducia alla cittadinanza.
L’impresa può sembrare titanica, vista la gigantesca macchina amministrativa di Roma Capitale, il numero di aziende partecipate, la mole di beni pubblici suddivisi in un labirinto di competenze, eppure è anche molto semplice: trasformare la Capitale in un ristorante con la cucina “a vista”, dove chiunque può constatare cosa si sta cucinando e con quali ingredienti. Tutto deve essere “messo in chiaro”, on line, e consultabile da tutti, rispettando solo i vincoli imposti dalle normative che proteggono la privacy (peraltro troppo spesso invocate a sproposito). E la trasparenza non “costa”: l’unico sforzo che potrebbe richiedere un minimo investimento è predisporre le informazioni utilizzando un sistema di consultazione semplice e intuitivo e soprattutto usare un linguaggio accessibile a tutti.
Quanto alle priorità, il tema più urgente è sicuramente il bilancio: tutti i cittadini romani che dovranno rinunciare a qualcosa – denaro per le tasse, servizi, beni pubblici – devono essere messi al corrente della situazione economica in cui si trova il Comune (il debito straordinario e quello ordinario) delle soluzioni per riportarla sotto controllo e delle relative ricadute sulla città. E le scelte, soprattutto quelle più difficili, dovrebbero essere prese dopo aver coinvolto nel dibattito tutta la città (1).
Se tutto questo fosse stato fatto dalle precedenti amministrazioni, forse non ci troveremmo al punto in cui siamo. La vigilanza dei cittadini, dei comitati e delle associazioni, avrebbe impedito la degenerazione che ha ormai investito ogni ganglio del tessuto della città, con le spartizioni, le clientele, il sistematico aggiramento delle regole, la totale mancanza di controlli. Invece in questi anni la società civile che si è occupata di questioni legate all’interesse pubblico (2)prendendo permessi dal lavoro per fare accessi agli atti (che spesso poi venivano negati), pagando i ricorsi di tasca propria, impiegando buona parte del proprio tempo libero per studiare, segnalare, diffondere, l’ha fatto in pressoché totale solitudine, elemosinando informazioni di straforo, senza alcun appoggio della politica al governo e all’opposizione, anche perché, diciamocelo, a Roma da un bel po’ di tempo non esiste più un’opposizione, né di destra né di sinistra
E oggi le cose sono migliorate, anche se sotto molti aspetti non abbastanza.
Le proposte che vanno in Assemblea Capitolina, gli argomenti che si discutono nelle commissioni – peraltro pubbliche – non sono accessibili ai cittadini, se non nel titolo.La maggior parte dei progetti che riguardano trasformazioni urbane (non solo urbanistica ma mobilità, lavori pubblici, ambiente) vengono portati avanti nella totale ignoranza della maggior parte della popolazione. La gestione dell’enorme patrimonio capitolino fatto di ville, appartamenti, locali, terreni, strutture nei parchi, impianti sportivi, è sparpagliata tra diversi dipartimenti comunali (o uffici municipali), che troppo spesso in questi anni non si sono accorti che i privati a cui erano dati in concessione o in comodato a prezzi risibili non ne avevano diritto, o non fornivano i servizi promessi alla collettività, o avevano titoli scaduti, o si dedicavano ad attività commerciali non contemplate, o ancora – molto spesso – non pagavano da tempo i canoni dovuti al Comune. Uno sperpero colossale di risorse pubbliche che avrebbe potuto e potrebbe essere evitato se ogni cittadino potesse verificare direttamente se il privato che occupa un bene pubblico nel suo quartiere ne ha titolo e se rispetta l’accordo sottoscritto con il Comune.
Ultimamente abbiamo visto dei segnali promettenti, come le informazioni sui beni comunali messe man mano on line dall’Assessorato al Patrimonio (3) e le Conferenze urbanistiche nei Municipi promosse dall’Assessorato alla Trasformazione Urbana(4), che sta finalizzando anche una mappa dei beni pubblici (5). Ma c’è da fare ancora tanta strada. Molte richieste di informazioni legate alla trasparenza avanzate all’amministrazione da associazioni e comitati per le partecipate AMA e ATAC, che contribuiscono in maniera consistente al “buco” di Roma Capitale, non hanno avuto alcun seguito, tanto da spingerli a promuovere un ricorso al TAR. Il nuovo Piano Urbano Parcheggi, che nel programma del Sindaco avrebbe dovuto essere rivisto “insieme ai cittadini e ai comitati” “per ripensare i criteri di localizzazione, di gestione nonché degli effetti di riqualificazione che devono rispondere alle esigenze effettive della collettività e dell’accessibilità garantita al trasporto pubblico” , in un anno è stato esaminato e dibattuto solo nelle segrete stanze dell’Assessorato alla Mobilità e delle Commissioni, con una interlocuzione esclusiva con gli operatori economici del settore. Il Regolamento del Verde non é ancora stato approvato.
Certo, sappiamo bene quali resistenze debba affrontare nella Capitale chi vuole cominciare a fare sul serio, portando alla luce del sole quello che si è sempre contrattato negli uffici e nell’aula. Ecco perché parliamo di coraggio.
Il Sindaco Marino e tutti gli amministratori di buona volontà hanno davanti adesso due strade: portare fino in fondo il percorso intrapreso, dandogli ulteriore impulso, o, per l’ennesima volta, fare un po’ di scena e continuare come prima.
Noi cittadini lo capiremo facilmente: basterà vedere quali informazioni cominceranno finalmente ad essere condivise.
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(1) Recentemente è stato presentato l’Osservatorio Civico per Roma, dedicato specificamente al bilancio della Capitale, a cui aderisce Carteinregola http://www.osservatoriobilancioroma.it/
(2) in netto contrasto con la leggenda metropolitana dei comitati viitime della sindrome “Nimby” (NIMBY, acronimo inglese per Not In My Back Yard, lett. “Non nel mio cortile”)
(3) Patrimonio in trasparenza http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW514123&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode Canoni di locazione e affittohttp://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW514179&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode
(4) Conferenza Urbanistica Cittadina L’Assessorato alla Trasformazione Urbana ha deciso di convocare una conferenza urbanistica cittadina nella quale discutere del futuro del territorio della nostra città e delle opportunità che la rigenerazione urbana offre nella costruzione di un nuovo modello di città.
La conferenza urbanistica cittadina, che si terrà alla fine del 2014, è preceduta da 15 conferenze urbanistiche municipali che si concluderanno in autunno dello stesso anno…http://www.urbanistica.comune.roma.it/conf-urb.html
(5) la mappa dovrebbe essere presentata e messa on line a fine mese
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