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Un "Arcobaleno" di speranze anche per l'Africa / Gruppo Abele in Costa d'Avorio per i giovani "svantaggiati"

Creato il 12 maggio 2012 da Marianna06

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  “Arcobaleno” non è altro che una delle cooperative sociali del Gruppo Abele, che fa capo a don Ciotti e ai suoi collaboratori  con l’obiettivo, in questo caso particolare ,di portare avanti, anche in Africa, un progetto serio in Costa d’Avorio a favore di  giovani e giovanissimi, che laggiù hanno avuto o hanno ancora, attualmente, un qualche problema con la giustizia.

Sappiamo  degli ultimi rivolgimenti, tipo il cambio della guardia molto sofferto dalla gente del luogo del presidente, dopo le ultime elezioni politiche ivoriane . E della guerra civile ,che ne è conseguita per mesi e mesi, con morti , feriti e devastazioni. E ne siamo stati informati  dai “media” sempre con il solito stile della notizia “scoop” nell’immediato. E poi un interminabile silenzio.

 Non sappiamo però quali sono le reali difficoltà di una società e di un Paese, che vorrebbe vivere davvero la “pace” e dare un futuro alle giovani generazioni e non sempre purtroppo vi riesce.

Don Ciotti e quelli di “Arcobaleno” invece lo sanno e non se ne stanno a guardare.

Quando parliamo di minori, di giovani che dovrebbero varcare la soglia del carcere, sappiamo che,specie in Africa, qualunque cosa è preferibile a questa strada.

Le carceri africane, quasi ovunque, sono per mille e una motivazione l’Inferno sulla terra.

La realtà “Arcobaleno”, nata in Italia da una comunità di accoglienza nel lontano 1992, si propone allora, attraverso un progetto debitamente articolato e specifico per la Costa d’Avorio,  e con l’appoggio di partner locali e internazionali, di sottrarre appunto al carcere molti giovani caduti, loro malgrado e /o quasi sempre per necessità, nella rete della criminalità locale. Dare  loro piuttosto istruzione e insegnare un mestiere utile per la vita.

 In quanto questo è fare il vero reinserimento sociale.

Da noi “Arcobaleno” è nota, a Torino e in Piemonte, essenzialmente per il servizio “Cartesio”, cioè la raccolta differenziata della  carta e del cartone, porta a porta. Un servizio di notevole utilità sul piano ecologico e del risparmio.

Al Salone del Libro di Torino, in corso di svolgimento mentre scriviamo  e  fino al giorno 14 maggio, “Arcobaleno” per la prima volta nell’edizione di quest’anno, è presente con un suo stand (Padiglione 2/ area H117G118).

L’invito a visitarne lo stand, per chi può, è scontato. Ma il motivo autentico per cui ne scriviamo è un altro.

Esiste presso lo stand il“Cofanetto Arcobaleno”, contenente un dvd dal titolo: “40%- Le mani libere del destino”, primo film autoprodotto da “Arcobaleno” , di Riccardo Jacopino , regista  già noto a chi segue un certo cinema alternativo.

Oltre al dvd il cofanetto contiene anche il libro “ Visti da dentro”, di Giovanni Iozzi.

Tanto il film quanto il libro raccontano di opportunità lavorative offerte a ragazzi “svantaggiati”,qui da noi, a casa nostra, che sono riusciti in questo modo e, grazie all’impegno in “Arcobaleno”, a cambiare il proprio percorso di vita e acquisire motivazioni per dare una mano semmai a chi la tende invano  in quel deserto di  egoismi e superficialità ,che spesso è il nostro mondo contemporaneo.

 Capace ,alla fin fine, solo di giudizi e molto poco di solidarietà fattiva.

Niente di apologetico ,comunque. Impegno e sudore.

Com’è sempre stato ed è nello stile di don Ciotti e di quelli che lavorano per lui.

Acquistare il “Cofanetto Arcobaleno” serve, dunque, a raccogliere fondi per il progetto in Costa d’Avorio. Ed è qualcosa che si può fare. Che possiamo fare tutti.

 E’ anche un primo passo per cominciare a capire cos’è questo mondo della Cooperazione Internazionale.

Una cooperazione che può e deve nascere dal basso. Senza autorità istituzionali e ministeri vari.

Chi non fosse a Torino, può chiedere informazioni per l’acquisto a www.cooparcobaleno.net

Giovedì scorso, cioè due giorni fa, Luciana Littizzetto , che ha recitato nel film, insieme al protagonista, alla sceneggiatrice e altre personalità tutte in qualche modo coinvolte, si è spesa a favore di questo genere d’impegno, importante ovunque, in Italia come in Africa come altrove, lì dove sono sempre possibili devianze giovanili, parlandone al pubblico nella Sala Gialla del Lingotto Fiere.

Era presente anche don Ciotti.Un instancabile  combattente , e da moltissimi anni, per quelle che sono le cosiddette giuste cause.

 Cause che riguardano anche tutti noi.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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