Chissà se il titolo è una coincidenza o un omaggio più o meno velato al grande Jannacci (...'rincorreva già da tempo, un bel sogno d'amore. El purtava i scarp de tennis...'). Comunque anche questa ultima opera letteraria di Vitali racconta di voglia d'amore, di una famiglia, di una vita normale, di un po' di felicità.
![Un bel sogno d'amore Un bel sogno d'amore](http://m2.paperblog.com/i/194/1945910/un-bel-sogno-damore-L-LFIVwf.jpeg)
È il consueto ritratto della cittadina lacustre tra miserie culturali, grandi solidarietà, amicizie e amori impossibili, meschinità umane al limite della patologia sociale.
Fino a un lieto fine, almeno in parte, che corona tutti gli sforzi della giovane protagonista, vincitrice su tutti i fronti, tranne che sul fronte della trasgressione, della voglia di stupire, della voglia di scuotere soprattutto sé stessa.
L'inizio è formidabile, con il proibitissimo 'Tango' di Bertolucci che sbarca nella sonnolenta comunità del lago, sovvertendo equilibri, facendo sognare la metà dei cittadini e facendo scandalizzare (ma che curiosità, eh?) l'altra metà.
Fenomenale come sempre, tra gli alti e bassi di una produzione letteraria cospicua e incessante, comunque sempre di alto livello.