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Un buon libro.......a volte rilassa

Da Meriscarpi
Buongiorno a tutti voi. Come state? Io bene ma stanca! Il mio tempo libero ormai è diventato proprio poco. Tante cose ho messo "al fuoco" ed ora si smuovono tutte in una volta....ma è bene così. Poi c'è Taste&More  il quale richiede tempo e dedizione come è giusto che sia, è come un neonato che sta crescendo. Insomma, quando vado a dormire ho veramente molto sonno ma ho l'abitudine di leggere prima di addormentarmi e, anche se non leggo più tante pagine come prima, qualcuna riesco a leggerne ancora. Ho comprato di recente questo libro e ve lo consiglio veramente. Si legge benissimo, è scorrevole e dice, secondo me,  la sacrosanta verità. 
Un buon libro.......a volte rilassa
Le autrici, Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati scrivono:"Oggi non abbiamo più bisogno di cucinare, nè di sapere come si fa. I cibi pronti sono pasti completi, sempre appetitosi, spesso economici, per tutti i gusti e le disponibilità. Basta riscaldarli per servirli direttamente nel piatto o consumarli in ufficio, sulla panchina di un parco o in metropolitana. Si adattano perfettamente alla fretta, alla velocità e alla solitudine del nostro tempo.Paradossalmente, proprio quando non è più indispensabile sapere cucinare per mangiare bene - sia in casa, sia fuori -, veniamo incoraggiati a preparare manicaretti da una moltitudine di programmi televisivi, rubriche radiofoniche, articoli e libri rispettivamente condotti e scritti da cuochi ormai diventati celebrity milionarie, a cui tutto è permesso: scatti d'ira, sgarbi e perfino turpiloquio. Gli show gastronomici restano un piacevole intrattenimento e sono in molti a sostenere  che cucinare è una perdita di tempo: bisogna adeguarsi ai tempi e sfruttare i vantaggi offerti dalla modernità. Le vendite dei piatti confezionati, surgelati e in scatola aumentano costantemente.Cucinare in modo costante non è una perdita di tempo. I cibi pronti sfamano ma smarriscono, perchè sono preparati da altri, con modalità e ingredienti ignoti, che non ci appartengono. Per apprezzare una minestra in scatola o un piatto di pasta congelato non basta sapere esattamente cosa contiene: il risultato finale è diverso dalla sommatoria degli ingredienti scrupolosamente elencati sulle confezioni, e spesso delude perchè contiene un sapore inaspettato e indecifrabile, a volte artefatto.
Perchè continuiamo a cucinare?Per mantenere la libertà e il potere di creare quello che vogliamo e che ci piace, con gli ingredienti scelti da noi, per deciderne l'uso, controllarne la cottura e gli abbinamenti; per pianificare le portate del pranzo e il loro ordine, per scegliere i vini che le accompagneranno. Mentre il cuoco prepara le pietanze è sovrano assoluto della cucina.Per recuperare l'antica abilità di trasformare gli ingredienti in cibo, una tecnica che ha plasmato la nostra evoluzione ed è ormai insita nella natura umana. Unici tra le specie, abbiamo sviluppato la preparazione e la cottura degli alimenti; e attraverso l'invenzione della cucina abbiamo cambiato la nostra storia culturale e sociale. I piatti imparati dalle nostre madri - quelli che cuciniamo sempre e con piacere, che ci mancano quando ci allontaniamo da casa - hanno una storia più grande della famiglia e della regione di provenienza e sono il risultato di invenzioni ed esperimenti millenari che hanno modificato la nostra dieta, i nostri gusti e la nostra vita.Perchè cucinare è uno sfogo - di rabbia, energie represse, dolore nascosto: sbattere la pasta della brioche sul marmo, ritmicamente e con violenza, tagliare rape o barbabietole crude, schiacciare mandorle e noci, strappare le foglie dei carciofi, pestare e ridurre in polvere nel mortaio le spezie preferite, tritare il prezzemolo con un coltellaccio.Cucinare è il legame benefico con la natura attraverso la scelta e la preparazione degli ingredienti. La consapevolezza di quello che si cucina, del perchè lo si cucina e per chi, dà godimento e appaga i sensi: dalla scelta degli ingredienti alla preparazione della tavola, dall'abbinamento delle portate, all'accompagnamento dei vini.Cucinare ci fa sentire umani.


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