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Un cattolico non può evolversi

Creato il 28 marzo 2011 da Mcg
Un cattolico non può evolversi
Probabilmente De Mattei, il discusso vicepresidente del CNR, vuole dimostrare attraverso la propria persona che l'uomo non può evolversi. Purtroppo per lui, anche l'involuzione è una forma di evoluzione, sebbene lo sia al contrario; anzi, a ben vedere, che un involuzione sia tale è meramente un punto di vista, al più, una constatazione di un ritorno al passato.
De Mattei al passato si attacca con i denti, da buon Legionario ammicca a credenze che egli definisce tradizioni, ma che sono alla meglio mitologia se non vere e proprie superstizioni che, per lo più,  dovrebbero, nel terzo millennio, essere considerate alla stregua di fole per bambini.

Un cattolico non può evolversi

tratto da
spaghettovolante.wordpress.com

Quest'aspetto, ovvero l'incapacità di discernere le verità oggettive da quelle soggettive e perciò legate al credo, denotano tutta la confusione di una mente obnubilata da una fede accecata e accecante.Il vice direttore "per volontà divina" del CNR, si è già distinto più volte nel passato per uscite in cui manifestava la propria convinzione che mescolavano in modo indegno, almeno per uno scienziato, verità e teorie scientifiche con "verità" di fede. Convinto creazionista, ad esempio, il soggetto sostiene ancor oggi che Adamo ed Eva furono, senza dubbio alcuno, i primi due esseri umani, ovviamente plasmati da dio nelle esatte modalità descritte da fondamentale libro di biologia chiamato Genesi.
Anche quando, recentemente, è stato accusato di rasentare la follia dopo aver edotto il mondo con le sue deliranti riflessioni a supporto di un testo dell 1911 di un arcivescovo di Rossano Calabro (probabilmente la Princeton University del Cattolicesimo), tal monsignor Mazzella (la cui figura  in campo filosofico e teologico è evidentemente  ampiamente riconosciuta nel mondo accademico come tra le più importanti del XX sec), il De Mattei si è difeso cercando si sovvertire il problema facendo leva su un classico quanto vergognoso vittimismo da quattro soldi.
Ma andiamo con ordine: De Mattei dichiara in una sua rubrica a Radio Maria che :
  • Le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale. Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio.
  • Le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
  • Le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio. Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire.
Su queste idiozie si solleva un'ondata di indignazione generale tanto che si apre persino una petizione per richiedere le dimissioni o la rimozione del soggetto dalla vice direzione del CNR.
Quando un giornalista, durante un'intervista gli fa notare che i terremoti hanno cause geologiche e non divine, infatti, De Mattei si infervora e contrattacca:
Avanzare questa motivazione per chiedere che io mi dimetta (dal CNR) equivale a esigere la cacciata dall'università di un fisico che crede al dogma della transustanziazione, certamente antiscientifico, per cui al momento della consacrazione eucaristica pane e vino diventano corpo e sangue di Cristo. Con questa logica scandalosa si arriverebbe a precludere ai cattolici ogni incarico pubblico
Beh. In effetti non ci sarebbe nulla di anormale nell'esigere l'allontanamento di una figura così come evocata da De Mattei. Il professore non comprende la differenza dei ruoli, o forse in mala fede lo capisce ma preferisce giocarci per tenere il piede in due scarpe: ad un docente di Fisica che vuole far passare per scienza la transustanziazione gli si dovrebbe chiedere una dimostrazione scientifica. Se riesce a darla, allora nessuno può pretenderne l'allontanamento, anzi vincerebbe il Nobel e passerebbe alla Storia come il più grande dei scienziati. Viceversa, se non è in grado di distinguere scienza e fede allora sarebbe opportuno che venisse rimosso per non fare danni. Il fatto invece che consideri la transustanziazione un fenomeno che va al di là della scienza (un miracolo dunque), rimane al più (per chi ha una visione atea) una sua tara, ma non inficerebbe la sua carica se tale credo si limitasse ad essere tale.
Un cattolico non può evolversiPurtroppo per De Mattei, l'unica logica scandalosa che c'è in tutto questo è la sua.
De Mattei comunque non si fa mancare nulla: è pure un rancoroso, visto che a suo avviso più che richiedere le sue dimissioni la gente dovrebbe pretendere quelle del Cardinale Ravasi presidente del Pontificio Consiglio della Cultura per aver sostenuto :
(...) la non incompatibilità a priori tra le teorie dell'evoluzione con il messaggio della Bibbia e della teologia. Darwin, sapete, non è mai stato condannato, 'l'Origine della specie' non è all'indice, ma soprattutto ci sono pronunciamenti molto significativi nei confronti dell'evoluzione da parte dello stesso Magistero ecclesiale (...)
 E per un atteggiamento ben sintetizzato da queste parole:
Noi, certo, il teologo da una parte, lo scienziato dall'altra, abbiamo i piedi piantati su terreni diversi, su regioni differenti che hanno bandiere differenti, statuti differenti. Ma l'importante è che la linea di demarcazione non sia una 'muraglia cinese' o una 'cortina di ferro', oltre la quale non si guarda per disprezzo o per non-desiderio; ma ci sia proprio la nobiltà, io direi, della distinzione: la distinzione che non è separatezza. La distinzione è necessaria! Quindi, ci vuole un atto di umiltà anche da parte del teologo, che deve ascoltare e imparare e dall'altra parte, occorre superare quell'arroganza di alcuni scienziati che sbeffeggiano chi si ostina nella fede, considerata - la fede o la teologia - come il relitto di un paleolitico intellettuale buttato ormai ai margini di un luminoso e progressivo viale battuto dalla scienza
Cosa dice De Mattei riguardo al Cardinale?
Si chiede a me di lasciare la vicepresidenza del Cnr, ma sarebbe più logico che si dimettesse Ravasi, che sostiene in campo esegetico e scientifico posizioni non del tutto coerenti con la tradizione della Chiesa. Oltretutto l'evoluzionismo è indimostrabile sul piano sperimentale: di fatto è un mito che si sta sgretolando. Sono sempre più numerosi gli scienziati che lo rigettano, come quelli che ho riunito a Roma due anni fa. Ma Ravasi non ha invitato nessuno di loro al convegno a senso unico su Darwin organizzato nel marzo 2009 alla Gregoriana: neppure Josef Seifert, che è membro della Pontificia accademia per la vita.
Tradizioni della Chiesa. Già ma quali?
Per De Mattei quelle di Agostino d'Ippona o di Tommaso d'Aquino. Probabilmente quelle per cui venne imprigionato Galileo Galilei o messo al rogo Giordano Bruno.
Così mentre persino Benedetto XVI, non certo un modernista, con tutti i distinguo del caso arriva ad ammettere che:
Vedo attualmente in Germania, ma anche negli Stati Uniti, un dibattito abbastanza accanito tra il cosiddetto creazionismo e l’evoluzionismo, presentati come fossero alternative che si escludono: chi crede nel Creatore non potrebbe pensare all’evoluzione e chi invece afferma l’evoluzione dovrebbe escludere Dio. Questa contrapposizione è un’assurdità, perché da una parte ci sono tante prove scientifiche in favore di un’evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell’essere come tale. Ma la dottrina dell’evoluzione non risponde a tutti i quesiti e non risponde soprattutto al grande quesito filosofico: da dove viene tutto? e come il tutto prende un cammino che arriva finalmente all’uomo?
 il De Mattei si appella, come già anticipato, al fatto che
Pio XII nell'enciclica Humani Generis ha riaffermato che l'esistenza personale di Adamo ed Eva fa parte del magistero della Chiesa.
E poi, l'evoluzionismo una teoria che si sta sgretolando? Forse nelle sue fantasie erotiche.
Rimane un dubbio: quanto De Mattei è in buona fede?
Quando sostiene che certe castronerie antiscientifiche nonché di pessimo gusto come quelle relative al terremoto nella terra del sol levante sono dette dal credente e non dallo scienziato (...) è davvero dimentico della sua posizione e inconsapevole del fatto che le sue parole fanno notizia non perché cittadino cattolico, ma  per il fatto di essere il vice presidente del CNR?
Era forse parimenti inconsapevole e dimentico del suo ruolo quando organizzò un convegno a spese dei contribuenti sul Creazionismo?
Io sono giunto alla personale conclusione che De Mattei è uno che, essendo, ci fa, perché così facendo funziona.
Il sospetto infatti è che De Mattei sia l'esempio di una creatura perfettamente adattata al sistema italiano, risultando grazie alle amicizie e alle convinzioni morali filo clericali, un vincente. Questo nonostante le sue affermazioni risultino degradanti per l'intelletto.
In altre parole, come sosteneva Darwin, vince chi meglio si adatta, non certo il più forte.
PS spero si sia capito, a questo punto, che il titolo è provocatorio.

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