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Un chirurgo innammorato di "Maria" /Scaffale libri / Proposta del week-end

Creato il 20 ottobre 2012 da Marianna06

 

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Non è una “love story” come d’achitto qualcuno può immaginare  ma è, comunque, una storia d’amore.

Una storia “aperta”, come si dice oggi, e che riguarda un po’ tutti.

Si tratta della realizzazione di un libro fotografico di tale  Tommaso Claudio Mineo,ragusano, che ha per tema l’Annunciazione  a Maria da parte dell’Angelo.

Mineo ,che nella vita d’ogni giorno esercita la sua  professione  di medico chirurgo , per passione  è anche  uno studioso di storia dell’arte ed è molto spesso in giro per musei , pinacoteche, mostre e collezioni di privati.

In questo libro, in cui le analisi, i dettagli, le considerazioni, non occupano più di una ventina di pagine, il lettore,  forse molto più osservatore, s’imbatte in un susseguirsi d’immagini d’opere dello stesso tema (l’Annunciazione) ma pittoricamente raffigurate in maniera molto differente una dall’altra.

La prefazione de “Il più bel sì. Iconografia dell’Annunciazione”-(Libreria editrice vaticana) è,tra l’altro, del noto mariologo Stefano De Fiores.

Per comprendere tutto il fascino dell’evento che colpì il “nostro” futuro dottorino, fin da liceale , come egli stesso racconta nel libro, non sarebbe peregrino andare a rileggersi Luca( 1,26-38).

Per quel che riguarda la dimensione temporale, pagina dopo pagina, si attraversano parecchi secoli, a partire dal VI sec. per quel tessuto di seta,  ben conservato nella  Biblioteca Apostolica Vaticana,  e fino al XII –XIV sec. con la Madonna di Ocrida (Macedonia) e quella di Ferrer Bassa nel Museo di Historia di Barcellona.

Si ammirano, ancora,alcune opere dell’Otto-Novecento e ,infine, l’Annunciazione dell’artista nigeriano, contemporaneo, Paul Woelfel, l’ unica in cui Maria ha i tratti somatici di una donna africana e la sua carnagione è scura.

Qualcuno, legittimamente, potrebbe chiedermi perché , proprio oggi, questo tipo di suggerimento da parte mia?

Siamo  alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale, che ricorre domani, domenica, 21 ottobre e che si celebra in tutto il mondo cristiano.

Da quell’ “annuncio” a Maria, e dal suo generoso “sì” in risposta, ne è scaturita una storia di salvezza per l’umanità tutta dei credenti e, certamente, anche per coloro che dicono o credono di non credere.

In una modesta fanciulla di Palestina, turbata ma obbediente,  Dio si è fatto “carne” ,come recita quel capolavoro di sintesi, che è l’incipit del Vangelo di Giovanni.

E, cioè , Egli è  divenuto uomo come noi. Con gioie e sofferenze, fatiche e incomprensioni, fino alla morte e alla morte di”croce”,come un qualsiasi ignobile  malfattore del suo tempo.

Guardando alla nostra esistenza e a quella di coloro, che ci sono intorno, oppure a quelli che addirittura, strettamente, la condividono con noi, non si può fare a meno di riflettere sul significato autentico del cammino terreno di ciascuno di noi e Cristo è senz’altro  la classica “cartina” di tornasole.

Ma tutto, questo tutto importante, questa storia di “salvezza”, ha avuto inizio per Maria e in Maria.

Una fanciulla. Una donna. Una madre.

Occorre ricordarlo.

E il libro iconografico di Tommaso Claudio Mineo, in questo,   se siamo  attenti osservatori, un po' ci aiuta.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Piu-bel-si


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