Spiacevole sorpresa 1901+Henry Rousseau il Doganiere+
New York non è l’America come né Milano né Roma rappresentano l’Italia. Io ad esempio non conosco la provincia americana e neppure sò come vivano realmente nel Nebraska,salvo per come l’ho visto nei film western.
Ma me la voglio immaginare, questa America, così morale ed etica che i registi ci hanno proposto in ogni spettacolo mai disgiunto dal senso di giustizia del cittadino yankee,lo sceriffo del Mondo.
Anche loro hanno gli stessi problemi che abbiamo noi al di qua dell’Atlantico.
File di emigranti ispanici che attraversano il Messico per arrivare al benessere,e che molte volte ci lasciano la pelle per strada.
Ed allora dove stà la differenza tra noi e loro ,quando tutto il Mondo che può mangiare è assediato da chi ha fame e nessuno lo vuole a casa propria?
Non vi sò dare una risposta.
Ma apprezzo il fatto di vedere a volte seduti in qualche Parlamento dei cittadini di origine straniera.
Ce ne sono?
Credo di sì.
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Conversavo una domenica con un signore più anziano,e si rifletteva insieme sui valori lasciati dall ‘ antico Impero Romano che, dove arrivava, oltre a darti il passaporto di “civis romanus” che garantiva almeno un processo secondo il codice romano e non quello locale,ritenuto meno equo,aveva nel tempo e nello spazio portato e distribuito servizi,ordine,disciplina,cultura e norme, oltre alla sicurezza di vivere protetti dentro confini sicuri.
L’Impero Romano per affermare la propria civiltà dovette combattere strenuamente,esportò quanto aveva già di buono ed assimilò a sua volta, perché potendo permettersi di essere così esteso,seppe anche prendere quanto di meglio trovava in giro e farlo proprio.
Le altre nazioni,limitate nel proprio provincialismo,non ebbero le stesse opportunità.
Ora il signore con cui conversavo era dell’opinione che i Britannici,vivendo su di un’isola,erano forse tra gli europei coloro che meno avevano risentito delle invasioni barbariche e che quindi, con molta probabilità, erano rimasti un popolo che aveva digerito bene l’eredità della Roma antica e soprattutto non l’aveva imbastardita nel corso dei successivi secoli.
Cioè erano rimasti i più fedeli seguaci dell’antica res pubblica.
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Gli Stati Uniti sono in gran parte stati colonizzati da britannici divenuti nel tempo Inglesi,e quindi i valori dell’antica Roma ecco che rispuntano anche in Nord America,naturalmente a fianco di altre culture.
Il perché di questo lungo discorso ha due sbocchi.
Il primo consiste nel volere andare a ritrovare i valori tradizionali della famiglia che i rifugiati ci riportano in mezzo a noi.
Il secondo, che molti problemi visti in televisione su questa tragedia umanitaria, si potrebbero superare senza una certa dose di cinismo ed ipocrisia che mai mancano ascoltando i politici,di tutto il mondo,dinanzi ad una cinepresa.
Il politico,per restar tale,deve correre dietro ai voti e per avere i voti,parla, secondo l’umore della gente.
Quindi dice di sì quando anche fosse del parere contrario.
Noi accusiamo loro come categoria,ma siano noi che li portiamo a mentire con le nostre insofferenze.Non dimentichiamoci che sono i nostri rappresentanti.
Ed a volte anche dei nostri malumori.
Deduco quindi che non siamo affatto dei buoni cristiani,che non ci interessa nulla o molto poco del nostro prossimo in difficoltà e che pensiamo soprattutto a noi stessi senza approfondire alcun perché.
L’invidia verso chi è aiutato in vece nostra ci fa perdere il lume della ragione,e non consideriamo affatto quanto noi già abbiamo ricevuto dalla vita e… loro nò.
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Con quanto paga un rifugiato per scappare ci saltavano fuori i soldi per rimettere in sesto i bilanci dei traghetti di Stato facendoli anche risparmiare pur ponendo il biglietto aereo al doppio,ma guai a pensare queste cose.
Lasciamo dunque il lavoro ai trafficanti di persone invece di prenderlo noi.
Cambia forse qualcosa?
Sì,che almeno arrivano vivi.
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In quanto alla famiglia tradizionale che si ritrova a pranzo tutta insieme e dove si ascoltano i problemi di tutta la famiglia, non vorrei dire.
New York non è l’America e noi abbiamo importato la moda del panino da azzannare di corsa..mentre con l’altra mano teniamo il telefonino incollato all’orecchio.
Ma questo può andare bene a Milano che è l’equivalente di New York.. sotto certi aspetti.
Milano è terra media,luogo di passaggio,New York la città più prossima per chi viene dall’Europa,anche la geografia economica ha le sue pretese.
Per il resto perché si sia preferito accentrare fabbriche e servizi solo nelle metropoli ed abbandonare la provincia a sé stessa suppongo sia colpa di tutti.
A forza di azzuffarsi per decidere,non si decide mai,e le opportunità sfumano.
Il costo del lavoro ci ha sicuramente messi KO.
Tutti i paesi meno privilegiati dove abbiamo esportato industrie offrono condizioni di lavoro che variano… sino ad impiegare bambini come manodopera e ciò resta tollerato,fingendo di non sapere.
Cioè i filantropi alla Robert Owen che hanno cercato nel socialismo utopico delle risposte per migliorare le condizioni di lavoro nell’industria dell’800 hanno fallito.
O non sono serviti a nulla.
Chiudo affermando che forse sarebbe meglio ritornare ad accontentarsi e riprendere con l’agricoltura casalinga,mandare i figli a scuola con le uova fresche per la maestra, il pollo per il preside,ed il salame per il bidello,come si usava senza malizia una volta per fare una gentilezza.
Dovremo tornare un po’ più poveri tutti e meglio educati.
Il denaro in mano agli ignoranti ha sempre e solo fatto danni.
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