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Un colpo di fortuna – Flannery O’Connor

Creato il 09 agosto 2011 da Marcofre

Ruby entrò dal portone e depositò il sacchetto con i quattro barattoli di fagioli “formato medio” sul tavolo dell’atrio.

“Un colpo di fortuna” è contenuto nel volume “Tutti i racconti” pubblicato dalla casa editrice Bompiani. Non è il primo di questa raccolta che si sviluppa per oltre 500 pagine. Di certo è quello che mi ha colpito di più.
Forse è solo un’impressione superficiale e basta: ma è come se all’improvviso ci si ritrovasse a leggere qualcosa di dannatamente buono.

I racconti precedenti non erano affatto male sia chiaro. Alcuni sarebbero poi diventati capitoli dei (pochi) romanzi della O’Connor. Però se dovessi indicare alcuni racconti da studiare, non solo da leggere, credo che “Un colpo di fortuna” sarebbe tra questi.

C’erano ventotto gradini in ogni rampa… Ventotto.

La protagonista è una donna che… sale le scale. Come diavolo si fa a prendere una cosa talmente banale come una persona che sale le scale, e farne materia di un racconto?

Si può eccome. Tutto può essere materia di una storia, però occorre ricordare che non tutti sono in grado di estrarre oro dal piombo. In fondo questo è la letteratura: oro dal piombo. E non si può insegnare, spiacente.

Avrebbe avuto già cinque bambini, se non fosse stata attenta.

La salita che Ruby compie con fatica (è una donna grassa), rappresenta l’occasione per spostare l’attenzione sulla sua famiglia (suo fratello Rufus è uno scansafatiche tra l’altro; la madre invecchiata precocemente a causa delle gravidanze), e di nuovo su Ruby e la sua paura. Di restare incinta.

Non c’è solo questo. C’è pure un bizzarro vicino che rivolge domande a sfondo storico a quanti passano sul pianerottolo dove si affaccia il suo appartamento.
Ruby continua a salire.

Vide la porta aprirsi, a una distanza indefinita e Laverne, alta circa dieci centimetri, sulla soglia.

Questa volta è una vicina che entra in scena, una giovane donna non sposata. Avviene qui una rivelazione che Ruby cerca di respingere con tenacia. Eppure sappiamo che è la verità. Ma anche se non lo fosse…
In cima alle scale Ruby è un’altra persona rispetto a quella che aveva iniziato a salire i gradini, poco tempo prima. Si è resa conto che l’imprevedibile si è incuneato nella sua vita, nonostante tutte le attenzioni del marito Bill Hill. C’è un guaio nella sua pancia.

I racconti firmati da Flannery O’Connor non soltanto fotografano il protagonista in un momento cruciale per lui. Bensì gli dimostrano con una nitidezza sferzante quanto sia impossibile programmare, decidere, scegliere in modo razionale.

D’un tratto, da qualche parte si mette in moto qualcosa; oppure si è messo in moto senza che il protagonista se ne rendesse minimamente conto. Per poi trovarsi faccia a faccia con l’imprevisto.

La storia si chiude senza alcun stratagemma consolatorio, non esiste il lieto fine. Il protagonista è più povero, confuso, debole. La consapevolezza che lo ha raggiunto non lo rende migliore, o meglio: non lo rende ancora tale. Forse lo sarà più avanti, nel futuro; forse no. Tutto ciò a parer mio è magnifico.


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