Un concorso di idee per la Puerta del Sol di Madrid: ventagli, pilastri e pergolati nelle proposte
Da Rottasudovest
Madrid ha recentemente lanciato un concorso di idee
per ripensare la Puerta del Sol, la sua piazza più emblematica, considerata non
a torto il suo ombelico. Da qui partono la calle Preciados e le vie dello
shopping, dirette verso la Gran Via, la calle Mayor e la calle Arenal, che
sbucano, a distanza più o meno maggiore, nei pressi della Cattedrale
dell'Almudena e del Palazzo Reale, la calle de Alcalá, che scende verso la
Cibeles e la Madrid chic del Barrio de Salamanca e degli affari del Paseo de la
Castellana, la Carretera de San Jerónimo, che scende verso il Parlamento, la
calle Carretas e le sue parallele, che salgono verso la Madrid de los Austria e quella de las Letras.
Insomma, impossibile immaginare il centro di Madrid senza il ruolo centrale
della Puerta del Sol.
E un concorso di idee è sempre interessante, per fare il punto della situazione su un luogo nell'immaginario collettivo e sul suo futuro possibile. I progetti
arrivati al Comune sono stati 146, molti dei quali preparati da architetti
stranieri. Quasi tutti hanno voluto mantenere la caratteristica conformazione
della piazza, con la forma curvilinea sul lato settentrionale, molti si sono
preoccupati di darle ombra, pensando alle calde giornate estive della meseta,
alcuni hanno cercato di imprimere il proprio segno, presentando elementi che
rompono con la continuità architettonica dell'insieme.
Il progetto vicitore è dello studio Linazasoro y Sánchez, che si presenta
piuttosto sobrio, impegnato a esaltare la purezza delle linee di Sol e a
spogliarla di ogni orpello non necessario, chioschi ed edicole comprese. Per
realizzare la pulizia delle linee, sono state spostate le statue attualmente
presenti nella piazza, sono state aggiunte fioriere e panchine, che esaltano la
vocazione di Sol come centro per la socializzazione e l'incontro, sono stati
eliminati edicole e chioschi, che pure fanno aprte dell'anima del luogo, anche se
contirbuiscono a dare un senso di disordine alla sua attuale immagine. Il
progetto ha vinto i 24mila euro in palio per il primo premio (il che non
significa che verrà realizzato: è stato semplicemente un concorso
di idee, per dare spunti e invitare alla riflessione sulle riforme possibili).
Oggi abc.es presenta una galleria delle proposte presentate e non vincenti. Tra
queste, per mero campanilismo, la prima che segnalo è degli italiani Giovanni
Salvatore Lagana, Andrea Lonetti, Giuseppe Anania, Chiara Saraceno, Federica
Silipo, Daniela Cricri, Raimondo Bruno de Raffele, Massimo Scalzo, Alfonso
Sanfile e Sonia Lo Schiavo, che, nelle stesse parole di abc.es, hanno
"ideato una Puerta del Sol muy española: con un ventaglio che pavimenta la
piazza". Il ventaglio è rosso (esiste colore più spagnolo e più madrileno,
considerando che la bandiera della Comunidad de Madrid rappresenta le sette
stelle dell'Orsa Maggiore su fondo rosso?), è realizzato in cemento armato
prefabbricato, con effetto ceramica; nel suolo c'è anche un'illuminazione leds,
mentre intorno ai negozi ci sono pergolati, con giardini verticali che danno
ombra alle panchine; insomma, una Puerta del Sol molto spagnola e anche molto
attenta all'ecosostenibilità.
Decisamente di rottura il progetto presentato da Jürge Hermann Mayer (già
architetto del Metropol Parasol a Siviglia) e Juan Rey Rey, che, davanti a una
Puerta del Sol eterogenea, per uso degli spazi e vocazioni, cercano
l'unificazione con sette grandi pilastri alti 100 metri, e visibili
praticamente da tutta Madrid, per formare, come la bandiera regionale, la
costellazione dell'Orsa Maggiore; i pilastri sono stati pensati
"appossimatamente sugli assi delle sette strade convergenti sulla piazza,
annunciando da questi accessi il passaggio alla piazza, come a suo tempo lo
faceva l'ingresso all'attuale calle Preciados" dicono gli autori. Di notte
i pilastri si illuminerebbero dall'interno, dando un nuovo senso dell'orientamento
ai passanti.
Di rottura, e non privo di polemica, anche il progetto di Ruy Porto Fernández e
Javier Guerra Gómez, che sono stufi di politiche di conservazione in ambito urbano
e che ricordano che, se non ci fossero state innovazioni ed evoluzioni, la Gran
Via non esisteebbe. Perciò loro, che considerano Sol come un collage
architettonico di diverse epoche, propongono la demolizione degli edifici del
lato meridionale, escluso il Palacio de Correos (quello che dà la ora a tutta
la Spagna), per creare una piazza da 36mila metri quadrati (per giustificare la
scelta spiegano che nel XVII secolo Madrid aveva 8mila abitanti e la piazza
3700 mq, oggi che gli abitanti sono quasi 3 milioni, è necessario aumentare la
superficie della piazza). L'idea dei due architetti è di trasformare Sol in un
grande spazio commerciale-culturale, con un nuovo uso anche del trasporto
pubblico.
Il progetto di Marco Garosi ha un elemento interessante: la Puerta del Sol
verrebbe coperta da pannelli di uso fotovoltaico all'altezza dei tetti degli
edifici. La cosa curiosa è che questi pannelli potrebbero sia riflettere cosa
succede in basso, come un grande specchio, sia trasmettere le immagini che si
vogliono, partite di calcio comprese (vi immaginate una partita del Mondiale
guardata a naso in su, alla Puerta del Sol di Madrid?!).
Una selezione dei progetti pensati per la Puerta del Sol potete vederla su abc.es.
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