Iniziamo la settimana con un argomento importante, la donazione degli organi.
Chi mi segue da piu’ tempo o mi conosce, sa che mio padre ha subito un trapianto di fegato che la ha riportato alla vita. Oggi a piu’ di due anni di distanza dall’operazione gioca con Jacopo rotolandosi per terra, quando pochi mesi prima non riusciva a salire una rampa di scale affaticandosi vistosamente.
Ovvio che sia un caso fortunato, non mi stanchero’ mai di ripeterlo, l’essere riuscito a partecipare a questa cosa mi sembrava talmente impossibile inizialmente, quando avevano prospettato 2 anni di lista di attesa, che il pensiero mi faceva sembrare la cosa lontanissima. Poi la chiamata e qualche mese di apprensione, la rieducazione e ora le visite periodiche, ma sicuramente una prospettiva di vita diversa.
Ho ripreso l’argomento per l’occasione della XIV Giornata Nazionale della Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti, tenutasi questo week end.
La ricerca condotta dal Centro nazionale dei trapianti ha portato alla luce dei dati interessanti e che lasciano di cui discutere. Prima fra tutte la cifra delle persone che sono in lista d’attesa in Italia, circa 10.000. Di queste circa il 70% attendono un trapianto di rene, 1500 un trapianto di fegato, 700 un cuore nuovo e il restante organi diversi.
Altra notizia importante e’ che cresce il numero di donatori, ma insieme a questi cresce anche l’eta’ media. Questo indica il fatto che ovviamente il numero di organi utilizzabile e’ minore proprio per la qualita’ degli stessi in questi donatori.
Certo l’altro lato della medaglia indica che le morti in terapia intensiva di giovani uomini sono in diminuzione, a favore di un aumento delle persone neurolese.
“Oggi il trapianto deve divenire una opportunita’”, questa in estrema sintesi la filosofia del Ministro Fazio, che non puo’ essere che sposata. I dati dimostrano anche che le strutture a sostegno dei pazienti in attesa di trapianto, riescono a sostenere lo stesso fino al raggiungimento del giorno fatidico, e anche questo non puo’ che essere una dato positivo, certo ci sarebbe da approfondire il tema della qualita’ della vita, del paziente e di chi lo assiste fino a quel giorno, ma prendiamo per buoni questi dati.
Non posso far altro che promulgare la donazione di organi, e’ verissimo che le esperienze personali fanno diventare i migliori sponsor di una cosa, anche se per questa tematica non sarebbe dovuto essere cosi’. Lo slogan di quest’anno sara’ :
UN DONATORE MOLTIPLICA LA VITA.
Mi sento di suggerire la pagina dell’ A.I.D.O., Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, che con molta semplicita’ e chiarezza indica come si puo’ divenire Donatore di organi. In Italia oggi non c’e’ ancora il concetto del silenzio assenso, con il quale si specifica di essere donatori in caso di affermazione diversa, non essendoci ancora un’anagrafe computerizzata nazionale degli assistiti al Servizio Sanitario, per cui per essere certi di poter donare i propri organi si deve dare il consenso esplicito in uno dei modi seguenti:
- il tesserino blu inviato dal Ministero della Sanità nel maggio 2000 da portare sempre con sé;
- la registrazione della volontà effettuata presso gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni;
- una dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta su un comune foglio bianco che riporti nome, cognome, data e luogo di nascita, data e firma;
- la tessera o l’atto olografo dell’A.I.D.O.
Io mi sono iscritto all’AIDO.
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