Un editorialista algerino del quotidiano Libertè si è strozzato con le sue stesse mani. Da solo. Non comprende perchè il Reame, ai suoi occhi il paese più arretrato del mondo, non si infiamma. Perchè non è già a fuoco e fiamme ? Nel suo giornale, statene certi, tiene in conto la disinformazione spagnola e anche la promozione famigliare ”generosa” di Moulay Hicham e dell’astio di Aboubakr Jamal sul loro paese. Un avvenire nero, violento e colmo di sangue hanno predetto, ma sono sconfessati dalla realtà delle cose. I nostri vicini algerini non riescono a capire i loro referenti marocchini e che il Marocco è entrato in una transizione che dura da 15 anni, e che su questo cammino molto è stato fatto e molto resta ancora da fare. La costruzione di una democrazia non è una cosa semplice come ordinare la costruzione di un autostrada ai cinesi. Noi siamo per l’accellerazione delle riforme. Cosa non abbiamo fatto rispetto ai nostri vicini? In primis non abbiamo fatto una guerra civili con oltre 200.000 morti. Questo sangue dovrà essere un giorno rivendicato. I nostri militari sono nelle loro caserme e non arroccati come dei molluschi sulle rocce del potere. Il nostro partito unico è il Trono che sancisce che tutti i marocchini sono uguali secondo un patto multisecolare. Noi siamo un vecchio stato, una vecchia monarchia che gode di un potere legittimato. Abbiamo dei partiti politici e dei sindacati che combattono da tempo e oggi sono tenutari di una legittimità storica e democratica indiscutibile. Noi abbiamo messo sul tavolo i nostri sinistri anni di piombo : lettura della pagina, riconoscimento dei torti, indennizzazione personale e collettiva, lancio di progetti delle riforme costituzionali. Un lusso d’introspezione che anche i nostri amici spagnoli non hanno potuto offrire. Noi abbiamo messo lo sviluppo umano nel cuore delle nostre strategie di crescita. Un giorno Abedelaziz Bouteflika si prese gioco delle azioni della Fondazione Mohammed V che distribuisce zuppe quando lui distribuisce appartamenti. Gli appartamenti di Boutef si sono evaporati nella natura mentre il lavoro consolidato della Fondazione Mohammed V ha ispirato un programma originale come l’HNDH che tutte le istituzioni internazionali salutano oggi con affetto. L’HIDH permette nel quadro degli Obiettivi del Millenio, di abbassare notevolmente la pressione sociale nata dalle convulsioni dell’economia di mercato. Fermiamo qui questa numerazione interminabile; invito semplicemente i miei confratelli, se vogliono e se sono nell’indipendenza di farlo, a toccare con mano, per forgiare le loro convinzioni sul campo, in Marocco. Cosi’ facendo costruirebbero un cammino nel comprendere i veri problemi dell’Algeria.
Fonte: Editoriale di Aujourd’hui le Maroc