La Valle d’Aosta ha bisogno dell’ennesimo centro commerciale? Dopo Pittarello e Conad, le due grandi strutture di Saint-Christophe, anche Sarre vuole i suoi supermercati. Un po’ come le rotonde, questi centri nascono come funghi. Mangiano territorio, creano periferie squallide e caotiche, perché, come per tutta l’edilizia valdostana, anche per il commercio manca il concetto di urbanistica. A chi servono due centri commerciali in più? Sicuramente ai proprietari dei terreni: Diego Empereur, consigliere regionale e Nelly Celesia, vice-sindaco del paese. Dicono che si creano posti di lavoro, può essere, ma sulla pelle di altri: impiego qui, ma chiudo là. Quel là sono i piccoli negozi che svolgono un importante ruolo sociale nella comunità: il servizio of course, ma anche una sorta di socializzazione che aiuta i più soli e vecchi a sentire ancora un po’ di calore nell’acquisto-con-chiacchiere. Vero che il libero mercato è fatto di competizione e quindi il piccolo commercio deve ingegnarsi per mantenersi in vita, infatti non siamo contrari ai centri commerciali, siamo contrari alla loro proliferazione senza necessità e senza il rispetto delle leggi in vigore. Siamo per avere servizi differenziati e di qualità, anche per questo, anzi, soprattutto per questo, si rende necessario uno stop all’apertura delle mega strutture che strangolano i piccoli commercianti, desertificano il centro storico, non abbassano i prezzi e spesso si macchiano di pesanti reati ai danni della salute di tutti.
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