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Un fumetto a ritmo di rock: Hellzarockin’

Creato il 06 aprile 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
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Giulia Sagramola

I grandi miti del rock hanno sempre esercitato un grande fascino nell’immaginario popolare.  Ed essi vi si sono nutriti, ne hanno fatto indigestione, ne sono rimasti schiavi.
Sono stati tra i primi personaggi globali, costruendosi e reinventandosi identità pubbliche che ne esaltassero l’aspetto di miti moderni; spauracchio delle vecchie generazioni, idoli delle nuove, simboli di ribellione e libertà all’alba dei profondi cambiamenti del Ventesimo secolo.

Quante leggende aleggiano dietro tanti di loro, quante esistenze al limite del fantastico, quante morti misteriose o delle quali i fan non vogliono accettarne la banale realtà!

E, soprattutto, quanta carne al fuoco per la fervida fantasia di scrittori, registi e fumettisti. Questa curiosa antologia, ideata dallo scrittore Gianluca Morozzi, sempre più a suo agio con i fumetti, e curata assieme a Michele Petrucci, fa propria questa aurea misteriosa, ma creando le proprie originali leggende urbane (o nuove variazioni delle stesse).

 

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Sergio Algozzino

 

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Jacopo Vecchio

Gli autori giocano quindi col mito, immaginando le molte reincarnazioni di Bob Dylan, la vita di uno dei finti Paul McCartney, il vero (e beffardo) destino di John Lennon, la storia alternativa dei Mötley Crüe e i viaggi nel tempo di Ozzy Osbourne.

Sono racconti rapidi, divertenti e curiosi, che rivelano inventiva e ironia pur muovendosi su materiale non necessariamente del tutto originale, che si leggono agilmente e che riescono a non strafare mai – un rischio concreto quando si gioca con realtà alternative, futuri immaginari e personaggi popolari come quelli coinvolti.

Una prova della maturità dello scrittore e della buona mano dei disegnatori coinvolti, attenti a gestire con chiarezza ma senza rimanervi schiacciati la gabbia rigida imposta dal poco abituale formato a striscia dalla struttura rigida: 4 vignette per pagina, sempre regolari, raramente scontornate, quasi un “doppio pocket” alla Diabolik allungato per il lato lungo.

Cinque artisti del rock, affidati a cinque artisti italiani in gran parte della generazione under  35, e che quindi conoscono molti degli eventi narrati per riflesso piuttosto che per averli vissuti in prima persona. 
A eccezione infatti di Petrucci (classe 1973), di poco più vecchio, e dello stesso Morozzi (1971), in ordine decrescente d’età abbiamo Sergio Algozzino (1978), Jacopo Vecchio (1981), Giulia Sagramola (1985) e Bianca Bagnarelli (1988).

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Michele Petrucci

Nessuno degli autori coinvolti ha vissuto il ’68, e pure il ’77 sarà stato appena percepito da Morozzi, ancora bambino. Una bella fetta delle storie fa riferimento a fatti antecedenti alle loro nascite. L’episodio più recente si riferisce a Ozzy Osbourne, quando nel 1982 mangiò la testa di un pipistrello sul palco (vero o finto che fosse).

Eppure molti dei riferimenti contenuti in queste pagine sono probabilmente noti alla massa, fanno parte della cultura generale e, soprattutto, dell’immaginario sovragenerazionale, capaci di influenzare e affascinare anche generazioni a loro successivi.

Viene da chiedersi se questo sarà ancora valido per quelle a venire, o per gli artisti che si stanno formando appena adesso, in un periodo storico, culturale, artistico e politico tanto diverso.
Quel che è certo è che il fascino di questi musicisti e cantanti, a volte “maledetti”, a volte idolatrati, resta immenso e difficilmente replicabile, fuori da ogni costruzione a tavolino o strategia di marketing, ma frutto di idee, sentimento, rabbia e arte.


Abbiamo parlato di:

Hellzarockin’
Gianluca Morozzi, Michele Petrucci, Giulia Sagramola, Sergio Algozzino, Jacopo Vecchio, Bianca Bagnarelli
Tunué, 2012
96 pagine, brossurato, colori – 12,50e
ISBN: 978-88-97165-29-3

 

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Bianca Bagnarelli

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