Magazine Maternità
Sono presenti molte delle amiche di mia mamma.
Quei gruppi di signore tra i sessanta e i settant'anni, che sono diventate amiche in età adulta.
Come scrivevo stasera a una blog amica, sono amicizie rare, fatte di macchiatoni in un bar del centro e lacrime al telefono perchè la figlia si trasfersce in Austria con la famiglia, e il tempo sfugge tra le dita.
Il funerale l'ho sognato stanotte.
Stamani, dopo la routine di risveglio coccoloso con la bimba, come ogni mattina ho chiamato la mia, di mamma, che mi ha detto che la sua amica I. era morta ieri pomeriggio.
Settant'anni, se n'è andata in pochi mesi.
E' stata una giornata triste ed emotivamente faticosa, perchè a me I. garbava proprio tanto.
Bella, simpatica, allegra, quando andavo a trovare M. la vedevo spesso passare sul Ponte degli Angeli in bicicletta, sorridente come una ragazza.
Devo esorcizzare la paura della morte, soprattutto della morte dei miei genitori, che non so ancora bene come affronterò. Spero solo che avvenga il più tardi possibile, o come mia mamma dice spesso, che siano talmente vecchi e stronzi e rincoglioniti da non poterli più sopportare. Ma la mamma è sempre la mamma, e ora che lo sono vedo le cose da un'ulteriore angolazione.
Vedo la società esageratamente mammacentrica.
Di I. infatti si dirà che era bimamma e pentanonna, e non che aveva due palle così, che era ironica e pungente e che leggeva quattro libri al mese.
Guardo American Horror Story, che ruota tutto intorno al tema maternità, afflitta, negata, strappata, ma sempre lì si torna. Se non lo conoscete, non abbiate paura di guardarlo, perchè non è un horror, è un drammone psicologico degno della Medea di Euripide.
Noi donne siamo sufficienti a noi stesse, ma quando il desiderio di maternità diventa impellente (io ho avuto una gran fortuna, l'ho provato per poco tempo, giusto il tempo di sicurezza dal vaccino contro la rosolia) tutto passa in secondo piano. Vorrei che la legge 40 non esistesse, vorrei poter donare gli ovuli che a me non serviranno più, vorrei anche poter portare in grembo il bimbo di un'altra famiglia. Ma non si può, e la cosa mi manda in bestia. Sono donatrice di sangue, e sono sopravvissuta al parto grazie al sangue che qualcun altro ha donato. Perchè non poter fare altrettanto con un altro, essenziale, veicolo di vita?
Scusatemi, ho scritto come un'ubriaca, forse perchè è tutto il giorno che mi gira la testa. Buonanotte.
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