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Un gatto non è ” solo un gatto”

Da Parolesemplici

Un gatto non è “ solo un gatto”.  Un gatto è un Gatto!

Un gatto non è ” solo un gatto”

Indipendenti e fieri, affettuosi, un po’ permalosi e con quell’atteggiamento di sentirsi speciali, i gatti danno l’impressione di essere sempre stati in un dato luogo, anche se ci sono appena arrivati. Si muovono all’interno di una loro personale dimensione del tempo. Si comportano come se il mondo degli umani fosse solo una fermata secondaria di un viaggio verso una meta probabilmente molto più affascinante.

Non sei tu a scegliere un gatto. Un vero gatto percepisce la tua energia, anzi la vede e valuta se tu potrai amarlo e sei affidabile. Allora ne vale la pena, sta con te.

Un gatto ha i suoi gusti e le sue preferenze.

I gatti non si legano all’uomo solo per ricevere cibo e riparo. Il rapporto tra i gatti ed i loro proprietari è simile ai legami tra gli esseri umani, in special modo quando ad adottare il gatto è una donna.

Un gatto non è ” solo un gatto”

Uno studio, pubblicato sulla rivista Behavioural Processes, confermerebbe questo legame. Lo studio dell’università di Vienna ha analizzato con dei video il comportamento di 41 gatti, studiando le interazioni coni padroni, sottoponendo le osservazioni ad un’analisi statistica e determinando anche il carattere dell’animale con una serie di test. Il risultato principale è che le donne sono oggetto di fusa e miagolii tre volte più degli uomini.
«I gatti approcciano le padrone più frequentemente – conferma Manuela Wedl, uno degli autori della ricerca, al sito di Discovery Channel – saltando loro addosso ad esempio, più di quanto non facciano con i padroni maschi. Di sicuro il rapporto è più stretto tra le donne e il gatto, qualunque sia il sesso dell’animale».
Secondo Jon Day del Waltham Centre for Pet Nutrition, una delle firme dello studio, il cibo è usato per veicolare affetto.

Uno degli ambiti principali dove il gatto utilizza le sue tattiche, spiegano gli esperti, è quello del cibo: «Questo tipo di interazione – continua Wedl – è molto simile a quella che c’è tra un neonato e la mamma, e come in quel caso anche in questo è il cucciolo che comanda».

Nella fase in cui non può ancora esprimersi a parole, il bambino si rivolge infatti al caregiver attraverso la richiesta di cibo e così si viene a creare un legame indissolubile.

Il rapporto fra gatto e padrona però non si limita solo al cibo: la ricerca ha scoperto che l’animale riesce a influenzare il comportamento dei padroni con tutta una serie di gesti, che vanno dal semplice muovere la coda a tutta una serie di modi diversi di fare le fusa. I gatti sembrano anche ricambiare i favori dei padroni, che se sono bravi a capire e soddisfare le loro esigenze avranno in premio qualche coccola in più più tardi.

Gli scienziati sono convinti che i gatti abbiano dei mezzi di coercizione psicologica nei confronti dei padroni. La più sorprendente è stata pubblicata pochi mesi fa sulla rivista Current Biology, secondo cui i gatti riescono a modulare le fusa sulla stessa frequenza dei pianti dei bambini, rendendole irresistibili, se hanno qualche desiderio particolare.

«Un uomo e un gatto sviluppano una serie di complessi rituali – si legge nello studio – che prevedono la comprensione dei bisogni e delle inclinazioni reciproche».

Per il gatto, il rapporto fondamentale è quello con la madre. Si potrebbe dire che questo è valido per tutti i mammiferi. Ma i gatti, nel seguito della loro vita, non avranno un branco organizzato con le sue regole e non andranno a scuola. È dalla madre che ricevono cibo, affetto ed educazione. È la gatta che insegna come comportarsi, come cacciare, cosa mangiare e chi considerare amico. Insomma, i micini apprendono dalla madre quelle che saranno poi le loro “tradizioni culturali”.

Ed a questo rapporto primario, torna il gatto quando chiede qualcosa agli umani.

Laurin42


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