Il 17 marzo va celebrato, certo, ma la giornata di festa avrà senso solo se sarà una giornata dedicata ai cittadini italiani, alle loro istituzioni, al loro desiderio di ritrovarsi in un Paese finalmente orgoglioso di se stesso. Una giornata dedicata non tanto ai 150 anni precedenti, quanto ai prossimi, quelli che ci attendono.
Festeggerò l’Unità d’Italia – per la maggior parte del tempo – studiando. E’ un’azione di obbedienza civile anche questa, non trovate?