Santa Pazienza, protettrice delle insegnanti di sostegno, adolescenti per vocazione!
Tema: La vita di gruppo è molto importante per la formazione della personalità dei ragazzi. Quali sono le caratteristiche del tuo gruppo e come vivi questa esperienza ( linguaggio, luoghi di ritrovo, look, svaghi, rapporto con ragazzi/e… )
Svolgimento: Adolescenti si nasce non si diventa, così, forse, avrebbe detto mia nonna buonanima, se solo avesse avuto voglia di occuparsi di cose voluttuarie come un tema d’italiano. In fondo avrebbe potuto avere anche ragione se adesso per me, adolescente avviata alla senilità senza neppure passare dalla casella maturità, in un gioco del Monopoli pieno di trabocchetti, si consolida l’idea che di adolescenza oltre che nascere si può pure defungere, senza soluzione di continuità. Lo stato adolescenziale è insito nei neuroni e non condizionabile, come vorrebbe invece farmi credere la traccia tematica largheggiato dalla provvida mano di Italiano. ” La vita di gruppo è molto importante… ” recita l’incipit del parto plurigemellare della penna del nostro. Ora, dico io, come può essere che un gruppo sociale, in cui ci si cala come nella fossa delle Marianne, con scafandro e tutte le precauzioni del caso, possa determinare in una adolescente tardiva – a questo punto so per certo che il lettore ridacchierà, e gli verrà in mente che più che di tardività si tratta dell’essere realmente tardona… che lettori scostumati, ha questo testo! Allora dicevo, come si può credere che il gruppo sia importante per la formazione della MIA personalità? Immagino una me stessa camaleontica, alle prese con cambiamenti repentini che vanno dall’ipocondria della Cicciona, alla stizza malcelata da mestruato perenne di Tecnologia e sul resto non mi resta che stendere una paginetta pietosa! Sicché a formazione della personalità e connesse caratteristiche sto proprio messa malaccio, grazie! E non parliamo neppure su come vivo questa esperienza se, poc’anzi, ho accennato all’utilizzo di uno scafandro metaforico, come atto d’amore verso la mia adolescenziale persona. Il linguaggio, si sa, risente della deriva burocratica del continente scuola, un misto di stantìo riformato dagli indirizzi programmatici e degli avvitamenti modaioli a base di BES – e pure di bes…tie, volendo! Il luogo di ritrovo è deducibile – dalle tasse? magari! – dal testo in questione, si chiama scuola, aula della terza E, ultima fila, vicino alla finestra, tutti i santi giorni, più ore al giorno neanche fosse un’amara medicina! Quanto al luk del grupp, la trattazione dello stesso avrebbe meritato una elencazione enciclopedica: come si possono descrivere con dovizia di particolari, poiché si tratta di una esperienza che coinvolge tutti i sensi – soprattutto l’olfatto – le mise della Puzzona nel breve volgere di qualche rigo? E come avrebbero potuto le stesse influenzare l’ abbigliamento mio, visto e considerato che la Puzzona si premura di utilizzare modelli la cui età storica non sfigurerebbe in un museo di storia del costume? Passiamo alla trattazione degli svaghi… eh, gli svaghi! Vi è sufficiente sapere che il massimo del divertimento consiste nel convocare in un consesso forzato e collegiale l’assembramento del gruppo al completo, o quasi – c’è sempre qualche defezione - e attendere che si compia quello che quasi sempre capita, la resa delle barzellette che vengono a quel pettine che il Bersani nazionale non esiterebbe ad utilizzare per pettinare bambole. Infine i rapporti con ragazze e ragazzi… ma di che cosa stiamo parlando?!?