Un giorno questo dolore ti sarà utile – di R. Faenza

James Sveck (un brillante Tony Regboe), un diciasettenne inquieto e solitario figlio di genitori separati, vive a New York con la madre (una splendida Marcia GayHarden), direttrice di una galleria d’arte e reduce da un terzo matrimonio durato quarantotto ore e con la sorella, una ragazza di ventitré anni invaghitasi di un professore molto più anziano di lei. Il padre frequenta solo giovani donne e chirurghi estetici, credendo di potersi far spianare la strada della felicità da entrambi.
James rifugge il mondo adulto che lo circonda e che vorrebbe imporgli un’esistenza “normale”: il college e una vita relazionale soddisfacente.
Egli comunica soltanto con Nanette (una magnifica Ellen Burstyn), nonna di buon senso che distilla saggezza e serenità al nipote e con Mirò, un cagnetto nero che ritiene di essere superiore agli umani che giudica implacabilmente.
Deciso a non frequentare l’Università e ad acquistare una casa nel MidWest dove poter leggere libri e lavorare il legno per il resto della vita, James è incalzato dai genitori che lo vorrebbero cool e realizzato e che, a tal proposito, lo invitano ad incontrare una life coach (Lucy Liu) che gli indichi la via per il successo sociale.
Sensibile ed umana, la sua terapeuta ne accerterà la grande sensibilità esortandolo a vivere secondo le regole del cuore.
James, dopo la scomparsa dell’amata nonna, troverà nei suoi oggetti, nelle sue ceneri e in una lettera, che dà il titolo al film, un prezioso viatico per comprendere ed accettare la sua tormentata visione del mondo e della vita.
Egli capirà che non ci si può sottrarre alla vita anche se ancora non sa cosa vuole dalla vita; ma per viverla, un giorno, il dolore accumulato gli sarà utile insieme a tutti i ricordi che la nonna gli ha lasciato.

“Un giorno questo dolore ti sarà utile”, secondo film americano di Roberto Faenza, è la fedele trasposizione cinematografica dl romanzo omonimo di Peter Cameron, un racconto di formazione spesso paragonato a “Il giovane Holden” di J.D. Salinger.
La pellicola adotta il punto di vista del protagonista per raccontare la fragilità, le paure e il senso di vuoto di un adolescente che si sta affacciando all’età adulta, anche se ancora incapace di trovare un proprio equilibrio psicologico ed affettivo.
Nonostante una galleria di personaggi eccentrici e spesso sopra le righe, il film non scivola nella farsa e alterna con abilità i registri della commedia e del dramma in modo da rendere la narrazione interessante e scorrevole.
Asciutto e lineare, il film di Faenza aderisce al racconto di formazione di Cameron cogliendone l’anima, le percezioni sociali, le relazioni interpersonali, le visioni della realtà e la “normalità”, intesa come rinnovamento morale.

Un giorno questo dolore ti sarà utile è atteso in Italia per il 24 febbraio 2012.