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Un gran bel Queso

Creato il 19 gennaio 2012 da Gianlucaciucci
Un gran bel QuesoTatuatevi nel cervello questo nome: Simest. Non si tratta di un'azienda produttrice di piccoli elettrodomestici oppure proprietaria di qualche call-center, è però un'azienda italianissima e figlia deforme di questi anni fatti di liberismo sfrenato, "italianità" sbandierata ai quattro venti e cascate di droghe sintetiche. La Simest spa (Società italiana per le miste all'estero) è stata istituita nel 1990 e controllata al 76% dal governo italiano attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico. Sarebbe nata con l'obiettivo di promuovere all'estero l'attività delle imprese italiane e invece si trova, attraverso la partecipazione in Lactitalia srl, a produrre formaggi in Romania (pecorini, mozzarelle, caciotte, mascarponi ecc.) con latte ungherese e romeno. Poi sulle confezioni è tutto un proliferare di tricolori, "Dolce Vita", "Sole Mio" e tricche-ballacche. Tutto questo risulta da una relazione presentata oggi nella sede nazionale di Coldiretti e preparata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione alimentare. Risulta che il Ministero abbia collaborato per vendere all'estero (sia chiaro) la bresaola uruguaiana o il culatello americano, prodotti che fanno bella mostra di loro stessi nei negozi di Manhattan, fieri di un'italianità grottesca, anzi fasulla, criminale. Quando si leggono i nomi del barbera piemontese prodotto a Timisoara, oppure del Pompeian Oil del Maryland, giù fino al Mastro Calabrese Salam-Hot Piquant canadese o al Queso Mozarella made in USA, la prima reazione sarebbe quella di uno sghignazzo. Subito soffocato però dal vomito di questi anni fatti di produttori appassionati che hanno perso tutto quello che avevano costruito con fatica, tutti quelli che si sono tolti la vita perché incapaci di vivere del loro prestigio, sul quale altri speculano.

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