“Anche se il mio inizio lavorativo -come molti, in Italia- è stato difficile, soprattutto per trovare buone esperienze lavorative ed emergere da un sistema di raccomandazioni e stage inutili e non retribuiti, alla fine ho avuto -sempre grazie esclusivamente alle mie forze e alle mie esperienze internazionali- buone opportunità occupazionali“.
Anche se, conferma Claudio Pellegatta, 36enne imprenditore e Business Development Manager: “lavorando per gli stranieri si è spesso più autonomi, si hanno maggiori responsabilità e maggiori possibilità di raggiungere posizioni importanti, rispetto alle aziende italiane“.
Una laurea in Scienze Politiche alle spalle a Milano, un Erasmus in Norvegia e un periodo di studi universitario a Copenhagen, Claudio si misura presto con il mondo del lavoro: in sequenza presta servizio all’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, presso un’associazione e un’azienda privata tricolori, con esiti non sempre positivi (in un caso finirà addirittura in tribunale, per l’improvvisa interruzione del rapporto di lavoro). Poi l’approdo a Kotra, agenzia sudcoreana degli investimenti, sede di Milano.
Fino al trasferimento a Copenhagen, frutto -in questo caso- più di esigenze famigliari, che non di lavoro: la classica “tempesta perfetta”, con annessa volontà di offrire al figlio in arrivo un welfare state più promettente, rispetto a quello che il Belpaese sarebbe stato in grado di offrirgli. A latitudini nordiche, Claudio co-fonda un’agenzia internazionale di sviluppo commerciale, Columdae, che in pochi anni si allarga e si sviluppa.
Claudio, a differenza di molti giovani expats, è positivo sul futuro dell’Italia. Ed è anche critico verso l’atteggiamento di alcuni suoi coetanei: “non chiedete cosa il vostro Paese debba fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro Paese“, è l’invito che lancia ai giovani italiani, invitandoli a divenire forza del cambiamento.
Ospite della puntata è Fulvia Guazzone, coordinatrice del progetto “La tua idea di impresa”, sostenuto da Confindustria, mirato a stimolare la cultura dell’imprenditorialità fin dalle scuole. Con lei analizziamo proprio la questione della necessità di stimolare maggiormente l’autoimprenditorialità tra i giovani, quale ricetta contro questo momento di crisi e disoccupazione.
Nella rubrica “Spazio Emigranti” analizziamo un altro spaccato della nostra giovane emigrazione: quella dei medici. In fuga da un sistema -quello della sanità italiana- troppo spesso condizionato da baronato e politica. Lo facciamo, raccontando l’esperienza del portale “Doctors in Fuga”: ne parliamo con l’amministratore Giuseppe Cannuni.
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Intanto siete tutti invitati a compilare il “Manifesto 2012 dei Giovani Talenti”:
Inviaci la tua proposta, per rendere l’Italia un Paese di “Circolazione dei Talenti”:
1) sei un giovane professionista “under 40″ all’estero? Indicaci UN motivo che ti porterebbe a tornare
2) sei un giovane professionista “under 40″ in Italia? Indicaci UN motivo che ti aiuterebbe a restare
Inviate le vostre proposte, specificando il Paese di residenza, a: [email protected]
SEI UN GIOVANE “UNDER 40″ ESPATRIATO ALL’ESTERO? VUOI RACCONTARCI LA TUA STORIA? Per contattare la trasmissione: [email protected]
Alla prossima puntata: sabato 26 maggio, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!